Ricerche di mercato, tendenze sensoriali, nuovi metodi e analisi di prodotti
 
Il dolce è il sapore più noto al pubblico trentino, agrumi e miele alcuni degli aromi più facilmente riconosciuti. Sono i dati emersi dal Gioco del Sensi, ideato dal Centro Studi Assaggiatori e recentemente svoltosi a Trento nell’ambito di TrentinoGrappaINMostra.

Sono stati ben 450 i visitatori che in tre giorni si sono cimentati con il “Gioco dei Sensi” organizzato dal Centro Studi Assaggiatori e TrentinoSpa a Trento in occasione di “TrentinoGrappaINMostra”, la settimana della grappa trentina.
La sfida lanciata dal gioco ai visitatori di Palazzo Roccabruna era avvincente: sapete riconoscere sapori e aromi della grappa? Dopo avere ricevuto la scheda di assaggio, i visitatori iniziavano il giro delle varie postazioni sensoriali cercando di riconoscere 25 aromi e 5 sensazioni gustativo-tattili corrispondenti alle caratteristiche principali di cinque grappe di vitigno trentine: Chardonnay, Marzemino, Moscato, Müller Thurgau e Teroldego. A scopo didattico gli aromi del gioco erano stati ricreati in laboratorio con la consulenza del Centro Studi Assaggiatori. E, proprio perché un aroma sintetico non può rispecchiare la complessità di uno naturale, ai visitatori veniva comunque data la possibilità di aiutarsi con delle immagini che gli fornissero almeno qualche indizio degli aromi in gioco.
La sensazione gustativo-tattile più riconosciuta è stato dolce, a seguire il salato e l’alcolico, mentre l’amaro è stato tra i sapori meno riconosciuti, con solo il 56% di risposte esatte. Per non parlare dell’astringente, sensazione conosciuta quasi soltanto dai giocatori con almeno una formazione all’assaggio di base.
Complesso il quadro degli aromi riconosciuti. In testa il limone, seguono il miele e la frutta fresca come la banana, la mela e la frutta esotica. Molto riconosciuta anche la frutta secca: noce, nocciola, mandorla. Meno distinte la pesca dall’albicocca e la ciliegia dalla mela. Difficili da identificare sono risultati inoltre i sentori di erba e salvia, forse perché i prodotti aromatizzati alle erbe non sono molto frequenti e probabilmente il consumatore non ha sviluppato una sensibilità particolare a questi aromi (contrariamente a quanto si può dire per frutta e fiori). Una curiosità: non sono mancate le coppie che si sono divise i compiti,  lui più abile di palato e lei di naso.
Il successo di pubblico riscosso dal “Gioco dei Sensi” conferma il trend già rilevato dal Centro Studi Assaggiatori di una sempre più elevata attenzione del consumatore finale alla sensorialità e della sua richiesta di formazione in questo senso. Infatti veramente in tanti hanno raccolto la sfida: chi da solo, chi in gruppo, chi sfidando gli amici. E a conferma dell’elevatissimo interesse, la maggior parte dei visitatori ha dedicato più di mezzora al gioco.