Ricerche di mercato, tendenze sensoriali, nuovi metodi e analisi di prodotti
 

I prosecchi, una nuova categoria di vini

In una recente indagine proposta da Vinitaly scopro che alla domanda “Quali vini consuma con maggiore frequenza” compare, insieme ai bianchi fermi, agli spumanti e ai vini invecchiati/barricati la categoria dei “prosecchi”. La cosa mi incuriosisce: il prosecco è diventato così importante da essere classificato a sé? C’è un interesse particolare della Regione Veneto a volere conoscere qualcosa di più sugli atteggiamenti del consumatore o devo pensare che in futuro potremo avere una categoria di spumanti intermedi tra i dolci e i secchi chiamata “prosecco”?

Mi incuriosisce ancora di più se penso che invecchiati e barricati siano stati uniti sotto un’unica categoria nell’indagine e non nascondo di essere anche un po’ a disagio nel dare risposta:  io bevo molto volentieri e con buona frequenza gli invecchiati, ma aborro i barricati. E c’è una bella differenza tra un raffinato Barolo che dal legno è stato educato ma non lo mette in evidenza e una spremuta di rovere chiamata vino come di sovente succede con i barricati.