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La sfida dei nasi: vincono i sommelier

17,3 contro 13,6 di media: è con questo bel risultato, statisticamente significativo, che i sommelier vincono, contro il pubblico non scolarizzato, alla prova di identificazione dei 20 aromi di cui si compone il Sensory Box Explorer.

Se è vero, come qualcuno afferma, che l’olfatto è il senso maggiormente incidente sulle nostre emozioni (e quindi sul nostro stato d’animo) in quanto direttamente collegato al sistema limbico, risulta palese l’importanza della sua educazione. Dunque una domanda: i sommelier erano già bravi con l’olfatto prima di andare a fare i corsi o con i corsi sono diventati bravi migliorando quindi la qualità della loro vita?

Noi propendiamo per la seconda ipotesi. Sensory Box Explorer non è una semplice collezione di aromi confondibile con altre presenti sul mercato, ma un set di 20 fragranze che sono rappresentative della nostra cultura, individuate, sia sotto il profilo tipologico (violetta, rosa, mela ecc.) sia sotto l’aspetto della rispondenza, attraverso 19.840 osservazioni statistiche. Teoricamente tutti dovrebbero quindi riuscire ad attribuire correttamente un’ etichetta semantica a ogni standard, ma così non è. I sommelier ci riescono, gli altri sentono qualcosa che conoscono, ma non lo sanno identificare. Per la proprietà transitiva potremmo dunque concludere che l’investimento in corsi fatto dai sommelier trovi un ottimo ritorno come miglioramento della qualità della vita, e non solo perché si godono di più il vino.

Conferme sperimentali ancora non abbiamo sull’ipotesi che tutti i corsi di assaggio, degustazione e analisi sensoriale portino a questi benefici, ma siamo propensi a crederlo.