Ricerche di mercato, tendenze sensoriali, nuovi metodi e analisi di prodotti
 

Non mi fido di un esperto

259cf5f79b824ec99afc26ff376428edFabio Piccoli, sicuramente uno degli esperti di marketing del vino più affermati, in un numero di Wine Meridian rispolvera un’indagine di Nomisma che indica chiaramente come i consumatori non seguano gli esperti (non chiedono consigli e non danno importanza alle recensioni e alle guide) quando devono acquistare i vini. I 300.000 test sui consumatori che abbiamo in banca dati confermano il fenomeno anche per molti altri prodotti.

Un caso a parte, in controtendenza, può essere rappresentato dalla continua crescita della Guida ai Vini di Altroconsumo, giunta alla decima edizione e compendiata tra l’altro con un bigino tascabile di grande utilità per quando si va in enoteca o al supermercato.

Sulla questione vorremmo fare una riflessione, proprio a partire dalla citata guida. La sostanziale diversità con le altre sta in due elementi: i vini sono acquistati in enoteca o al supermercato in base a un algoritmo che definisce quelli più rappresentativi del mercato italiano e sono riportati tutti – buoni e cattivi – con valutazioni ottenute secondo le regole scientifiche dell’analisi sensoriale e non già dell’assaggio, sia pure alla cieca.

Ecco da dove deriva la sua credibilità e il suo successo: è attendibile e affidabile. Ma non è solo la diffidenza a portare il consumatore lontano dagli esperti: da almeno trent’anni sta crescendo nella gente il desiderio di appropriarsi di autonome capacità di scelta, cosa che ha generato un incredibile business nell’ambito della formazione sul vino. E qui ci sarebbe da approfondire: qual è il livello della formazione degli scolarizzati del gusto? Quale la capacità di trasferire conoscenze e il grado di indipendenza intellettuale dei docenti?