
La giornata di studio intitolata “Molecular and Analytical Wine Varietal Authentication”, ha coinvolto ricercatori d’Italia e non solo, tutti mossi dalla necessità di avere degli strumenti scientifico-statistici validi e affidabili per garantire ai consumatori la massima tracciabilità dei prodotti acquistati, a conseguenza anche dei vari casi di cronaca che hanno visto il vino soggetto a manipolazioni non autorizzate. Il DNA diventa una sorta di “pannello di controllo” dove gli scienziati, leggendo i vari marcatori molecolari, possono risalire alla composizione varietale del vino stesso e quindi autenticare coloro che seguono le regole dei disciplinari, usando le corrette tipologie di uva.
I soggetti coinvolti hanno quindi iniziato con questa tavola rotonda a fondare le basi di ricerca su una materia che sarà sempre più importante in futuro, per proteggere la tipicità e il lavoro di chi ha fatto dell’autenticità un proprio cavallo di battaglia.