A seguito di varie sperimentazioni, abbiamo confermato più volte la teoria che l’occhio è in grado di distorcere la nostra percezione credendo di sentire addirittura un alimento più dolce o salato a seconda del colore. In realtà il colore naturale dei cibi spesso è legato all’apporto di particolari elementi utili per la salute. Se prendiamo per esempio la frutta e la verdura di colore arancione (carote, arance e zucca) contiene elevate quantità di vitamina C e carotenoidi, oppure la verdura bianca (finocchi ma anche funghi) è fonte di elevate quantità di antiossidanti come polifenoli e selenio utili contro l’invecchiamento cellulare della pelle.
Non trascurabile è il legame tra il colore rosso di pomodori, rape, ravanelli, barbabietole, e il loro contributo nutrizionale nella prevenzione delle malattie legate al sangue e alla circolazione attraverso l’elevata presenza di licopene; in questa funzione si pongono anche i flavonoidi, responsabili delle sfumature viola e blu di melanzane, radicchio e uva.
Visti i presupposti, possiamo quindi individuare una correlazione tra il colore della frutta/verdura e il colore dell’organo del corpo umano al quale può apportare una fonte nutrizionale di sostanze e una salvaguardia di esso? Il senso della vista è in grado quindi di farci scegliere il tipo di alimento da consumare a seconda dell’esigenza nutrizionale che abbiamo? Stando a queste considerazioni si, ma è ancora lunga la ricerca che possa confermare questo legame. Sicuramente però la percezione visiva influenza notevolmente la scelta di ciò che mangiamo a seconda del nostro stato fisico e umorale.