Ricerche di mercato, tendenze sensoriali, nuovi metodi e analisi di prodotti
 

In Sardegna un concorso enologico presieduto dal presidente di Iasa

shutterstock_86673784_optNei giorni 21 e 22 novembre a Nuoro si è tenuta la quinta edizione del concorso enologico Binu, patrocinato dal Ministero dell’Agricoltura e organizzato dalla Camera di Commercio locale. Sono stati degustati 250 vini della Sardegna, prodotti con i vitigni autoctoni dell’isola, quali Cannonao, Monica, Vermentino, Vernaccia, Malvasia di Sardegna, Bovale, Nuragus e altri ancora.

Le commissioni erano cinque, tutte costituite da membri dell’Ais e dell’Onav e i vini ammessi al concorso appartenevano a cinque tipologie: bianchi, rossi, rosati, spumanti e da dessert. Le bottiglie sono state anonimizzate e segretamente codificate dal Segretario generale della Camera di Commercio, che fungeva da notaio e che ha lasciato la presidenza generale al professor Mario Fregoni, presidente onorario dell’Oiv. Il concorso aveva come obiettivi di porre in risalto le caratteristiche peculiari dei vitigni autoctoni sardi e delle relative zone di produzione Dop e Igp, di stimolare il miglioramento qualitativo e di orientare il consumatore nella scelta dei vini premiati anche nell’accostamento gastronomico con i piatti tipici sardi.

I vini rossi sono apparsi maggiormente correlati ai terroir della Sardegna mentre i bianchi erano sensorialmente più omogenei a causa dell’uniformizzazione tecnologica di cantina, ma altresì per i tagli con i vitigni internazionali, che non hanno risparmiato nemmeno la piattaforma varietale autoctona della Sardegna e che ogni anno ospita milioni di turisti provenienti da tutto il pianeta.