Quest’anno l’Istituto Nazionale Grappa compie 25 anni e sarà Sebastiano Caffo, con la collaborazione del vicepresidente Elvio Bonollo e del segretario generale Luigi Odello, a traghettarlo alla nuova forma giuridica di Consorzio di Tutela della Grappa.
Dal 1996, anno in cui è nato, l’Istituto Nazionale Grappa, associazione che riunisce organismi regionali nati per la tutela e la promozione della grappa e singoli produttori, si fa carico di difendere, la più italiana delle acqueviti da quanti vorrebbero abusare del suo nome e delle tradizioni che rappresenta.
Seguendo le norme statutarie lo scorso mese di dicembre l’Istituto ha proceduto al rinnovo degli organi di governo nominando nel consiglio Sebastiano Caffo (Distilleria F.lli Caffo), Francesco Montalbano (Distilleria Deta), Elvio Bonollo (Distillerie Bonollo Umberto) Alessandro Maschio (Beniamino Maschio), Giovanni Brunello (Distilleria F.lli Brunello), Andreas Roner (Distilleria Roner), Stephan Unterthurner (Distilleria Privata Unterthurner), Arturo Rossi (Distilleria Rossi d’Angera), Paolo Covi (La Valdotaine), Cesare Mazzetti (Assodistill), Sergio Moser (Fondazione Edmund Mach), Luigi Odello (Centro Studi Assaggiatori). Nel collegio sindacale siedono Armando Colliva, Luca Sartori e Sandro Cobror, mentre il collegio dei probiviri è formato da Laura Formichella, Enrico Toti e Bruno Pilzer.
Il 5 marzo il consiglio di amministrazione ha nominato presidente Sebastiano Caffo. Subentra a Elvio Bonollo che ha esaurito i due mandati nella carica concessi dallo statuto, ma continuerà ad affiancare il presidente in qualità di vicepresidente, mentre segretario generale è stato nominato Luigi Odello.
Sebastiano Caffo, ringraziando il consiglio per la fiducia e Elvio Bonollo per l’ottimo lavoro svolto, ha dichiarato: “È ora importante dare all’Istituto la veste giuridica di consorzio di tutela affinché possa essere incaricato dal Ministero competente alla tutela della Grappa nella sua dignità di acquavite a indicazione geografica. La grappa rappresenta un patrimonio importante per l’Italia essendo di fatto un’ambasciatrice efficace del made in Italy. La sua importanza non si limita agli aspetti produttivi, ma coinvolge in modo sostanziale il turismo, essendo le grapperie – oggi veri templi del bere saggio – mete intriganti per i turisti di tutto il mondo”.