Una riunione di consiglio all’insegna dell’ottimismo, di un ottimismo ben motivato, considerato che l’associazione ha continuato a crescere e a mantenersi attiva attraversando la pandemia che distingue l’attuale periodo storico. Nonostante siano vocati alla comunicazione di persona, i Narratori del gusto hanno utilizzato lo scorso esercizio per studiare e sperimentare, seppure in condizioni avverse, fino a mettere a punto un progetto di 9 capitoli di cui il più importante riguarda i Territori, entrando così con parole magiche (case del sapere, percorsi multisensoriali in sicurezza, laboratori innovativi per la produzione del tipico, scuole di cucina per turisti, certificazione sensoriale dei prodotti e dell’accoglienza, e officine di comunicazione usando le risorse umane del territorio) nel progetto strategico di una rinascita che appartiene alle speranze di tutti.
Così il nuovo consiglio (a comporlo sono stati chiamati Mauro Carbone, Antonio Degiacomi, Eugenio Brentari, Manuela Violoni, Luigi Odello, Luca Sartori, Gian Paolo Braceschi, Alessandro Giudici, Cristian Ridolfi, Maurizio Michieli, Annalisa Renzi, Monica Panzeri, Cinzia Franzoglio, Massimo Giordani e Paolo Tonin, mentre controllo contabile risulta Marco Bergamaschi e nel collegio dei probiviri siedono Alessandro Cocco, Laura Formichella e Renato Bossi) può contare su un’associazione solida dal punto di vista finanziario e sociale per portare avanti un masterplan ambizioso destinato a durare più anni, seppure con le modifiche e le integrazioni che si renderanno necessarie.
“La nostra forza – dice il presidente Luca Sartori – sta nel puntare sulle relazioni di persona e sui metodi migliori per costruirle, indipendentemente che si tratti di un incontro breve o lungo. Ma chi si avvicina a un Narratore del gusto deve sentirsi coinvolto, arricchito e divertito.”
“In fin dei conti – aggiunge l’amministratore delegato Luigi Odello – abbiamo solo applicato le scienze sensoriali alla comunicazione e alla potenzialità che manifestano nel fare lavorare insieme le persone. Perché oggi c’è soprattutto necessità di socialità positiva e costruttiva”.