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Pensione a 70 anni per gli assaggiatori e i giudici di analisi sensoriale

Così potrebbe titolare un divulgatore distratto dopo aver letto un bell’intervento di John Prescott sulla decadenza dell’olfatto dopo i 70 anni. Gli elementi ci sono tutti: l’autorità dello scrittore (Prescott è co-editor di Food Quality & Preference), un argomento che mette ansia e la possibilità di fare notizia.

Potremmo però vedere la cosa al contrario, perché fonti bibliografiche di un tempo riportavano notizie ancora più tragiche sulla decadenza dell’imperatore dei sensi: sessantacinque, sessanta e persino cinquant’anni. Dipende un po’ dall’angolo di osservazione: c’è chi conta la riduzione dei recettori e chi vede l’appannamento intellettivo.

In realtà l’articolo di Prescott è ineccepibile e fa una lunga disamina del fenomeno trattando dell’allungamento della vita, dell’ambiente in cui uno vive, delle abitudini, delle patologie e della motivazione. Dà persino un contentino alle donne, confermando che non solo sono in genere più brave, ma che vivendo più a lungo rispetto al sesso forte, in loro il decadimento dell’olfatto comincia più tardi.

Anche noi, attraverso l’esperienza ventennale nella conduzione di panel, abbiamo una buona parola da dire: man mano che si procede con l’età la differenza tra individuo e individuo si fa sempre più grande. Basti pensare che il miglior giudice del gruppo di valutazione del Centro Studi Assaggiatori è stato tale fino all’età di 80 anni e che oggi nel panel siedono membri affidabilissimi che i settanta li hanno superati da un pezzo. Quindi non generalizziamo: se c’è chi continua a percepire bene possiamo essere legittimati a coltivare la speranza di essere tra questi. Ma andiamo oltre: come fare? Con l’allenamento. Noi siamo convinti che gli anziani possano sopperire con l’esperienza alla riduzione dei sensori, ricavando come utilità non marginale il fatto di vivere meglio. È infatti noto come un olfatto attivo ci renda più sicuri e sereni. La molla, verso questa direzione, è la motivazione, che sicuramente trova la sua fonte propulsiva nella curiosità, nel desiderare di percepire per avere una migliore coscienza di quanto ci circonda.

Un consiglio quindi: cercate il piacere olfattivo per avere una vita migliore.

Un commento

  1. Antonio Piras

    Salve, che io sappia le donne hanno un vantaggio nel periodo dell’ovulazione, con un decadimento subito dopo. Inoltre dati scientifici dicono che dopo la menopausa l’olfatto femminile tende a calare ulteriormente. In Germania nel 2004 è stato fatto uno studio sull’olfatto maschile e femminile nel riconoscere l’odore del proprio pargolo e gli uomini, contrariamente a quanto sino ad allora si pensasse, sono stati più bravi.

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