Ricerche di mercato, tendenze sensoriali, nuovi metodi e analisi di prodotti
 

Parlano in modo diverso, ma tutti esprimono passione

Verso la metà del secolo scorso le colline della porta orientale d’Italia sono state divise da un confine tracciato da mano impietosa: una parte restò italiana, l’altra finì alla Jugoslavia, ora Slovenia. Così sono ancora ora, ma oggi Italia e Slovenia vivono unite sotto la bandiera dell’Unione Europea e quindi si torna a comunicare, seppure con lingue diverse.

Tra le tante cose positive di questo nuovo assetto una di quelle che maggiormente appassiona  è il confronto sui prodotti tradizionali tipici al quale è stato dedicato il progetto transfrontaliero Solum. Nell’ambito di questo all’inizio di febbraio si è svolto un seminario sulle mappe sensoriali dei vini sotto l’egida dei Narratori del Gusto e la regia di Daniela Markovic che del movimento è leader molto attivo.

Durante l’evento nella sala gremita del Hotel Palace di Gorizia, alla presenza dell’assessore all’agricoltura Mara Cernic e degli attivissimi funzionari dell’assessorato Marzia Bonetti e Paolo Zossi, si sono confrontati due vini dell’uno e dell’altro Collio: il Friulano dell’azienda agricola Ales Komjanc e il Pinot grigio dell’azienda Kristalvin di Ales Kristancic (presidente del Consorzio Brda). Al confronto, eseguito con la tecnica delle mappe sensoriali, è seguita una carellata di degustazioni: due autoctoni della Valle del Vipacco, Pinela e Zelen dell’Azienda Furlan, un Collio bianco dell’Azienda Silvan Primosic, mieli dell’Associazione Apicoltori di Gorizia, l’olio d’oliva di Ales Komjanc e l’aceto d’uva di Josko Sirk.

Tutti i vini sono risultati accomunanti da una buona generosità alcolica e da una notevole complessità, espressa però su tonalità molto differenti, tale insomma da consentire di creare percorsi narrativi variegati e mai monotoni. Dal seminario, tra le tante possibili, desideriamo porre in evidenza tre deduzioni: le mappe sensoriali dei vini funzionano che è una meraviglia anche con neofiti,  la gente quando gioca impara velocemente e il Friulano (l’ex Tocai, tanto per essere chiari) ha perso la sua nota di mandorla amara. Era ora, no?