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Arrivano i brain drink: ma è vera innovazione?

Promettono di darti una marcia in più: mantenimento della concentrazione mentale e della capacità di reazione, riduzione della stanchezza e della fatica, aumento del desiderio sessuale. Ma ci sono anche bevande rilassanti, quelle che, attraverso camomilla e melissa, ti invitano a ritmi più lenti per godere maggiormente della vita. E non mancano gli energy drink che si sono semplicemente accorti che la sensorialità ha il suo peso e si sono vestiti a nuovo con aromi della cultura italiana, mantenendo però salda la promessa di una sferzata di energia nel momento del bisogno.

In lattina o in polvere, da consumare fredde o calde, a ben vedere potremmo disegnare la nostra vita quotidiana intorno a queste bevande: mi sveglio al mattino e, anziché un buon caffè, mi faccio un cocktail di caffeina e taurina, poi vado al lavoro e mi sostengo con sorsi di estratti di piante amazzoniche e alla sera mi rilasso con un soft drink alla melissa, giusto prima di volare all’appuntamento galante imperdibile in cui concluderò il pasto con una tazza di Muira Puama, che farò bere ovviamente anche a lei, per essere certo di garantirmi una bella nottata. Tanto poi il giorno dopo potrò fare ricorso agli energy e ai brain drink per mantenere alte le mie performance anche sul lavoro.

Questo comparto di bevande, tra le tante promesse, raramente si è sbilanciato sul versante sensoriale. E in effetti nei test fatti tempo fa erano uscite maluccio. Appena ne avremo l’occasione le riesamineremo e poi vi faremo sapere, con il solo obiettivo di soddisfare una vostra piccola curiosità e non certo di indicarvi la più buona.

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