Ricerche di mercato, tendenze sensoriali, nuovi metodi e analisi di prodotti
 

10.000 prodotti tipici in attesa della certificazione sensoriale

Nella sua importante relazione tenuta a Oristano il 31 gennaio al convegno “La terra e le sue produzioni” organizzato da Formez, Carlo Hausmann, direttore dell’Azienda Romana Mercati, ha stimato in 10.000 le produzioni tipiche italiane, partendo dal conteggio di quelle elencate dal Ministero delle politiche agricole e aggiungendo le Dop, le Igp e altre che ancora censite non sono.

Moderato da Nicola Pirina il convegno ha visto una partecipazione oceanica e il dato citato da Carlo Hausmann, che si è cimentato con un impegnativo intervento dal titolo “Il tipico perfetto” non può non fare riflettere: chi vince in un simile affollamento di specialità?

Diverse le ipotesi, ma quella di nostra pertinenza è scaturita dalla relazione di Luigi Odello che ha trattato delle eccellenze italiane e della loro certificazione sensoriale portando il caso emblematico dell’Espresso Italiano Certificato.

L’Istituto che gestisce il disciplinare ha festeggiato lo scorso anno il suo quindicesimo compleanno con una compagine di quasi 40 aziende che, riunite, raggiungono un fatturato di oltre 900 milioni di euro. Il successo dell’Istituto testimonia che il consumatore non desidera solo cose sane e igienicamente promettenti, ma soprattutto cose buone. E la certificazione sensoriale, applicata anche al Tartufo bianco d’Alba e all’Aceto Balsamico di Modena, nonché a vini e prosciutti, estrinseca tutta la sua potenza garantendo il piacere.