Ricerche di mercato, tendenze sensoriali, nuovi metodi e analisi di prodotti
 

Amari in crescita: Nielsen sbaglia i conti?

foto grappa tastingGli amari nel 2013 hanno raggiunto il bel volume di 9,3 milioni di litri: questo il dato emerso dalla ricerca Nielsen pubblicato la scorsa settimana da Beverfood. Pare un po’ basso, tanto da fare pensare che Nielsen abbia sbagliato i conti. In realtà non è così, perché il numero non comprende il fuori casa, che si avvicina alla metà dei consumi.
Ma la cosa che ci fa più piacere è la conferma di quello che noi avevamo previsto attraverso il Grappa & C Tasting (che si svolge da 25 anni a Vinitaly e ci sarà anche dal 6 al 9 aprile prossimi) già nel 2010, confermato poi nelle edizioni successive. Ma la tendenza non era generalizzata: avevamo messo in evidenza che solo gli amari complessi, di notevole personalità e con evidenti note agrumate, avrebbero avuto fortuna.

Le statistiche degli istituti di ricerca ci hanno dato ragione: le migliori performance le ha registrate il Vecchio Amaro del Capo delle Distillerie Caffo che l’anno scorso ha raggiunto la seconda posizione in Italia e la prima al Sud. I fattori del suo successo sono molti, tra cui una narrazione innovativa che ben compendia la tradizionalità del prodotto, ma alla base ci sta una sensorialità convincente. Come dire: il buono non ha confini, non segmenta la popolazione per genere, età o cultura. Lo beve anche mia nuora che è cinese, e voi sapete quanto i Cinesi siano sensibilmente avversi all’amaro.

Al di la di queste considerazioni rimane un fatto: gli istituti di ricerca fotografano il passato, noi fotografiamo il futuro.Con uno storico di 250.000 test in banca dati non è difficile, l’avere predetto l’avvento delle grappe morbide prima e delle invecchiate poi, solo per fare due esempi, dimostra quanto con certi metodi si possano individuare le tendenze pur in un’epoca in cui i cambiamenti sono decisamente rapidi.