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I profumi via elettrodo: ci ribelliamo?

Kasun Karunanayaka e il suo gruppo, un team di ricerca della Malesia, hanno messo a punto un sistema capace di riprodurre gli odori mediante l’applicazione di elettrodi che agiscono sul nervo olfattivo. Lo apprendiamo da Panorama.it e la notizia ci lascia sgomenti, alla pari di quando avevamo letto di un marchingegno analogo inventato dai giapponesi qualche hanno fa per offrire una sveglia all’aroma di un caffè inesistente.

Saremo retrogadi ma il pensiero di generarci illusioni olfattive mediante correnti elettriche ci lascia piùttosto contrariati, non solo perché dubitiamo fortemente che sia possibile avvertire fedelmente il profumo di un vino vedendo l’immagine della bottiglia in internet, ma soprattutto perché mancherebbe del tutto l’autenticità.
Si tratterebbe di una sorta di pornografia portata all’eccesso in quanto capace di generare una promessa priva di ogni possibile conclusione positiva. Il profumo è un annuncio che coinvolge il sentimento e genera emozione in quanto finora corrisponde a un elemento materiale capace di dare piacere (o dispiacere). Che i segnali olfattivi giungano al cervello mediante stimoli elettrici è cosa nota, quindi è plausibile che si possano inventare simili marchingegni ma, per favore, non si tocchi il più intimo e sensibile dei nostri organi di senso.