Sensory News

Ricerche di mercato, tendenze sensoriali, nuovi metodi e analisi di prodotti
 

Analisi sensoriale per architetti

Logo_Home02Sensitaliani-lh, una piattaforma per chi progetta e opera nell’ospitalità di lusso e ricerca nel made in Italy la massima espressione del design, della qualità e dell’innovazione nel panorama internazionale, ha organizzato a Milano, presso l’Ordine degli Architetti, un workshop di due giorni in cui sono intervenuti i più bei nomi della qualità architettonica del nostro paese, gente che ha contribuito alla progettazione di intere città nel mondo, hotel di lusso in cima a vette spettacolari, strutture appollaiate su monumenti storici del tutto inedite.
In una delle sessioni di questo meeting straordinario si è anche parlato di analisi sensoriale, con la moderazione di Anna Barbara, che di Sensitaliani è fondatrice. Per gli architetti è sicuramente una disciplina nuova, anche se in parte viene già applicata intuitivamente, prestando un ascolto particolare al cliente, come risulta da una corrente di pensiero che appare in crescita. L’intervento, di Luigi Odello, ha messo in rilievo come la giovane disciplina possa essere applicata all’ambiente (macro e micro), ai progetti prima dell’esecuzione, alle opere una volta realizzate per valutarne confort ed elementi di disturbo, anche di tipo olfattivo. In un ambito che si muove verso la polisensorialità l’analisi sensoriale può diventare uno strumento importante per migliorare la creatività e dare certezza ai risultati ottenibili.

Bottega apre a Birmingham il Prosecco Bar rievocando il bacaro veneziano

bottegaIl 25 novembre 2015 si è tenuta a Birmingham, in Inghilterra, l’apertura commerciale di un Bottega Prosecco Bar, presso il nuovissimo Resorts World Birmingham, realizzato dal gruppo malese Genting. L’obiettivo dichiarato dell’azienda trevigiana, socia dei Narratori del gusto e che vanta una consolidata presenza dei propri prodotti nel Regno Unito, è di contribuire a diffondere anche al di fuori di Londra la cultura enogastronomica italiana.

“Prosecco Bar” è un concept ideato da Bottega con la finalità di esaltare le eccellenze del nostro paese e gratificare il palato del consumatore tipo. Nello specifico viene riproposta la filosofia del bacaro veneziano, ovvero di un’osteria informale, dove i cibi vengono presentati sia come “cicheti”, ovvero stuzzichini da consumare al bancone, sia come piatti più strutturati da servire ai tavoli.

Olio novello: i Narratori del gusto lo raccontano

olioAnche quest’anno l’oro verde torna sulle tavole dei consumatori, dopo un’annata 2014 da dimenticare. Per festeggiare questo gradito ritorno, ogni anno a Mezzane, in provincia di Verona, si tiene la festa dell’olio dove i produttori di questa piccola ma fertile vallata presentano in anteprima il loro prodotto a tutti coloro che cercano un olio di qualità.
Ma come si riconosce la qualità? Per rispondere a questa domanda i Narratori del gusto, affiancati dai produttori del Valpolicella Dop, hanno tenuto dei microseminari per spiegare le differenze varietali (un olio da varietà Grignano è completamente diverso da uno che viene dalla varietà Leccio del corno), sfatare alcuni miti (l’olio non filtrato non è il più genuino) e soprattutto far capire che dietro al prezzo di scaffale dei vari oli extravergine ci può essere un abisso a livello qualitativo.
Usando la mappa sensoriale, le persone che hanno partecipato ai laboratori hanno potuto dare un nome alle sensazioni percepite e i produttori hanno potuto spiegare perché si devono sentire il piccante piuttosto che l’amaro, o da cosa deriva l’intenso profumo di agrumi. Accostati infine  gli oli della vallata ad un olio comprato al supermercato a meno di 4 euro, i consumatori hanno potuto ben percepire la differenza, prendendo coscienza dell’importanza di una scelta consapevole, anche se comporta un sacrificio in termini di prezzo. L’interazione coi produttori ha permesso inoltre di porre domande, alcune curiose, altre coraggiose ma tutto in un clima di divertimento e condivisione.

I corsi di Chocolier assaggiatore da Guido Gobino e da Domori

corsi chocolier assSono stati Guido Gobino e Domori, soci fondatori dell’Iic a organizzare i primi due corsi.

Il primo nella sua sede di Torino, nel fantastico spazio attrezzato per lo scopo, in cui è stato ricavata anche un’area per le cabine di analisi sensoriale e un laboratorio per la ricerca sul cioccolato.Domori ha scelto invece una cornice gentilizia, il Castello dei Nove Merli di Piossasco (TO).

I primi a sedersi ai tavoli per diventare Chocolier assaggiatori sono stati giornalisti, personaggi del mondo della finanza, ristoratori, pasticceri, assicuratori della qualità, buyer della gdo e grandi appassionati. Quarantacinque in tutto i partecipanti, non potendone accogliere di più. Presto quindi saranno banditi nuovi corsi in diverse luoghi d’Italia, in modo da soddisfare tutte le attese e le esigenze.

Il cioccolato conferma ancora una volta di essere una merceologia con un’attrazione davvero speciale,quasi magnetica, in grado di catturare l’attenzione di centinaia di persone di categorie diverse ma che vogliono capire, scoprire con entusiasmo e golosità il mondo del cacao.

Quanti vi fanno vedere il vino dalla parte delle radici?

sn solderaDavvero pochi, ma Gianfranco Soldera è uno di questi.

Sicuramente ama fare il provocatore ed è – tanto per non smentirsi nelle sue contraddizioni – un innovatore saldamente legato alle tradizioni. Innovatore nell’ambito della costante ricerca di comprendere la natura (viti  monitorate con droni, terreni indagati con le più moderne tecniche, vitigni mappati con la genetica, fermentazioni osservate con l’aiuto della fisica e della biologia), ma tradizionalista nelle pratiche che portano alla creazione dei vini (viti zappate a mano, selezione meccanica e manuale degli acini, fermentati poi senza alcuna pigiatura).

Se tutti facessero come lui, per lui non ci sarebbe posto a questo mondo, perché nessuno riuscirebbe più a vendere le bottiglie a centinaia di euro l’una come fa Soldera. Assertore che l’innovazione debba essere fatta anche e soprattutto nella comunicazione per elevare la qualità attesa e percepita, la scorsa settimana ha varato i Soldera brand ambassador con un corso realizzato secondo la didattica dei Narratori del gusto.

Venti opinion maker del mondo enologico (sommelier, blogger, giornalisti, cuochi e manager) hanno vissuto per quattro giorni a Case Basse in Montalcino, immersi nella quiete dei vigneti, per imparare le nuove tecniche per comunicare il vino basate sull’analisi sensoriale. Non più bicchieri roteati dal guru di turno, ma guide attente che operano con i concetti del più puro costruttivismo per spiegare il vino e il suo territorio in base a quanto  percepiscono i partecipanti a una degustazione. Tecniche a volte rapide, attuabili anche in enoteca o al ristorante, e altre più consistenti che permettono di tenere un’aula per una giornata intera senza mai perdere il tono intrigante e giocoso.

Una spina nel fianco degli scolarizzati del gusto? No, una nuova finestra verso l’evoluzione per quanti si dedicano al vino per professione o per passione.

A Roma il master: cultura della alimentazione e delle tradizioni enogastronomiche

BaicrSono aperte le iscrizioni per il master di primo livello cultura dell’alimentazione e delle tradizioni enogastronomiche che si terrà presso l’università di Tor Vergata a Roma a partire da marzo 2016. 468 ore di formazione che abbracciano la nostra cultura enogastronomica, dalle scienze dell’alimentazione, al management per il turismo corredate anche da uno stage formativo o attività di project working in un percorso a 360 gradi.

Tutte le informazioni le potete trovare nella locandina

34 nuovi Brand teller a Ferrara

IMG_0359Ferrara e i Narratori del gusto ancora una volta hanno formato un’inossidabile unione e lo dimostra l’ultimo corso di Brand teller che si è tenuto il 29 ottobre e che ha avuto un grande successo. Erano in 34, tra guide, ristoratori, operatori turistici e sommelier che, nella magnifica cornice del castello estense di Ferrara,  hanno appreso alcune tecniche dei Narratori del gusto per parlare delle eccellenze del territorio (le 17 perle di Ferrara) in modo coinvolgente.

E così, tra salame ferrarese, pan pepato, il pane coppia e il frizzante vino di Bosco Eliceo, gli operatori non solo hanno potuto scoprire di più in termini sensoriali riguardo ai prodotti che ogni giorno propongono ai propri clienti, ma hanno trovato un nuovo modo creativo per proporli e narrarli a un pubblico sempre più vasto ma anche più attento. I dati del turismo enogastronomico sono in crescita e figure professionali in grado di fare da intermediari tra il territorio e quanto esso può offrire sono sempre più ricercate.

Vini da investimento: In Italia ci si dovrebbe prestare maggior attenzione

DSCN8582“Per mal che vada lo si può sempre bere”: lo ha detto Gianni Agnelli, con la lungimiranza che lo distingueva, parlando di vini da investimento. L’Italia non l’ha ascoltato e oggi si trova in questo campo a una distanza abissale dalla Francia, dove rappresentano un business degno di nota. Lo hanno messo in evidenza, con due tesi di laurea discusse al Dipartimento  di Economia e Management dell’Università di Brescia, Ida Bellini e Simone Mainfredi lo scorso 2 novembre.

Definire un vino da investimento non è facile, ma in linea generale, per essere considerato tale, deve essere longevo, avere caratteristiche sensoriali di valore ed essere prodotto in quantità limitate. In Italia ci sono molti vini che potrebbero essere considerati nella categoria, ma manca una politica, anche da parte dei produttori, per renderli preziosi e quindi degni dell’attenzione delle case d’aste, degli degli operatori finanziari e degli enofili. Eppure negli ultimi 10 anni il loro valore è aumentato di oltre il 20%: c’è stato qualcosa che ha reso di più?

I RistoArt: esperienza sensoriale

ristoartQuando arriviamo in un qualsiasi ristorante, dislocato in una qualsiasi parte del mondo e ci sediamo a tavola, iniziamo immediatamente un’esperienza sensoriale. Veniamo invasi dai profumi della cucina e dei piatti degli altri commensali, distendiamo l’udito al chiacchierio della gente circostante e al piacevole tintinnio delle posate nel piatto, ci rilassiamo con la morbidezza al tatto delle tovaglie e delle sedute.

E se a tutto ciò si aggiungesse un’ulteriore esperienza sensoriale che ci faccia sognare, fantasticare e isolare totalmente dal mondo di fuori? E’ a questa corrente di pensiero che si allaccia la nascita sempre più diffusa dei RistorArt: il ristorante non è più solo piacere edonico del palato, ma diventa anche esperienza edonistica della cultura, facendo accompagnare i pasti da vere proprie gallerie d’arte.
Non siamo più circondati da nature morte o raffigurazioni anonime prive di contenuto, ma da vere proprie opere d’arte, sculture e quadri di epoca contemporanea, le cui forme e colori spesso si miscelano in un connubio perfetto con l’architettura dei piatti. La struttura e i colori delle portate rispecchiano le opere dell’ambiente circostante incitando la vista, che rilassata e arricchita di piacevoli stimoli, esalta ulteriormente le sensazioni olfattive-gustative dei piatti. Un’esperienza, quindi, non solo edonistica ma anche cultura e di arricchimento di noi stessi.

http://www.ristorart.com/

I riti del bere premiati a Host

riti del bereLa settimana scorsa vi abbiamo lasciato con un quesito, chi ha vinto i riti del bere a Host? Le tre proposte arrivate alla finalissima che si è tenuta lunedi’ 26 ottobre sono state narrate dai tre finalisti, Daniele Salvatori, Lisa Fontana e Loris Tonelli, ai visitatori della fiera che si è tenuta  a Milano.

Daniele Salvatori, terzo classificato, ha presentato una rivisitazione di un rito proveniente dall’antica Roma, quello di aromatizzare il vino con le spezie, solo che in questo caso aromatizzata con chiodi di garofano è la grappa e il servizio viene fatto in un bicchiere d’eccezione, un vaso di marmellata, il tutto mescolato delicatamente con menta, lime e liquore alla cannella.
La seconda classificata, Lisa Fontana, ha descritto con minuzia di particolari il rito della grappa e del sigaro a fine pasto, scegliendo due prodotti locali toscani, la grappa di Chianti e il sigaro Toscano e lasciandoci immergere col suo racconto in una meravigliosa immagine di morbide colline toscane.
Loris Tonelli, il vincitore, ha portato sul bancone di Mixer la Valtellina, con una Mela Stregata, che tutti vorremmo mangiare. La mela viene utilizzata come bicchiere, imbevuta nel caramello. All’interno di questo contenitore viene versata l’acquavite valtellinese e servita con una decorazione che richiama il territorio. Chi berrà dalla mela potrà godere di diversi sapori e aromi che creeranno straordinari giochi sensoriali ed emozioni inedite. Provare per credere.