Sensory News

Ricerche di mercato, tendenze sensoriali, nuovi metodi e analisi di prodotti
 

Vitigni rari d’Italia

La rarità è uno degli elementi fondamentali per la determinazione della preziosità che, a sua volta, è la principale variabile per l’inserimento di un prodotto nell’area del lusso. Questo è vero per molti prodotti, ma non ancora per i vini derivanti dai 226 vitigni che sono riportati nel volume perché, come dice il professor Fregoni nella prefazione, l’Italia ha il più grande patrimonio viticolo del mondo (3.000 varietà sulle 10.000 esistenti), ma non lo sfrutta.
Il lavoro svolto dall’Onav con la collaborazione di specialisti di chiara fama e di notevole credibilità è quindi ben più di un libro, è la base per una ricerca di spessore in ambito viticolo, enologico e sensoriale (dove sarà da comprendere lo studio delle emozioni) e, al contempo, un modo per dare visibilità a questi vitigni, nonché suscitare l’interesse di tutti gli appassionati.
Il libro, bisogna dirlo, è fatto proprio bene, pulito dal punto di vista grafico, ordinato e completo sotto il profilo dei testi. Quindi: tutti in caccia.

Autori: Flavia Rendina, Vito Intini, Mario Menconi, Enzo Brambilla e Carlo Consonni
Editore: ONAV – Organizzazione nazionale assaggiatori di vino
Formato: 19,5 x 27,5
Pagine: 232

Inaugurata la prima edizione del Master di primo livello in Scienze Sensoriali per un’Alimentazione Sana e Consapevole

E se la dieta non fosse necessariamente sinonimo di frustrazione?
Un master per rendere più consapevole l’approccio al cibo e rendere più gratificante l’applicazione dei principi di una sana e corretta alimentazione

Dopo mesi di progettazione che ha visto la collaborazione tra l’Università di Pisa, il Centro Studi Assaggiatori e l’International Academy of Sensory Analysis, il 18 gennaio è stato inaugurata la prima edizione del Master di primo livello in Scienze Sensoriali per un’Alimentazione Sana e Consapevole (SSASC).
Questo master, promosso dal Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa sotto l’egida del Centro Interdipartimentale di Ricerca Nutraceutica e Alimentazione per la Salute Nutrafood, consentirà di acquisire le competenze per diventare esperti di Scienze sensoriali per l’alimentazione e si pone l’obiettivo di coniugare le conoscenze relative alle percezioni sensoriali specifiche di ciascun individuo con le caratteristiche chimico/nutrizionali e organolettiche degli alimenti che costituiscono la dieta mediterranea per sviluppare un approccio innovativo e consapevole alla scelta di regimi alimentari corretti da un punto di vista nutrizionale ma al tempo stesso gratificanti da un punto di vista organolettico.
L’inaugurazione, organizzata in presenza presso il DiSAAA-a dell’Università di Pisa, ha visto un’ampia partecipazione di docenti, professionisti e aziende con la possibilità di assaggiare diverse tipologie di prodotti innovativi offerti dalle aziende che hanno sostenuto il master già a partire dalle fasi progettuali.
Gli studenti hanno avuto, quindi, la possibilità di iniziare da subito a interagire con le realtà aziendali in cui potranno svolgere il progetto di ricerca finale.

Il suono dello Champagne

Si è aperta un’epoca in cui pare che la base per essere un intenditore di vino sia fornita dalla musica. A questo libro di Pietro Palma ha fatto seguito – non sappiamo se il lavoro dell’ambasciatore dello Champagne sia stato tra i suggeritori oppure no – un’intera edizione del concorso internazionale Emozioni dal Mondo in cui i commissari sono stati invitati a scoprire la musica suonata dai vini. Aggiungiamo che i sensorialisti alla ricerca di un nuovo modo per parlare di vino stanno guardando alla grammatica musicale come fonte di ispirazione.
Ma c’è un’altra cosa che rende interessante il libro di Palma: nasce dall’esperienza dell’autore in aula e quindi parla del prodotto come sa parlarne lui, con un linguaggio modulato dalle domande che riceve. Ha quindi poca importanza che l’indice sia tra i più classici, il valore sta nell’aderenza della trattazione a ciò che la gente desidera sapere. Vi pare poco?

Autore: Pietro Palma
Editore: Edizioni Ampelos
Formato: 21 x 15
Pagine: 288

Il bicchiere perfetto

Trasparenti e proporzionati, i calici sulla tavola sprigionano tutto il loro charme: vengono afferrati, roteati ed elevati alla ricerca di un lampo di luce e, sempre con gesti eleganti, messi in contatto con mani, nasi e bocche, provocando intime sensazioni tattili in ognuno. Ma sono, anche, i complici ideali nell’analisi organolettica di un vino, e, al di là del piacere edonistico, costituiscono uno strumento di degustazione e, talvolta, di lavoro.
Trovare una soluzione formale che valorizzi il vino e le sue caratteristiche, è il frutto di un intreccio di fattori. Vediamo quali nell’articolo di Alessia Cipolla pubblicato sul numero 84 de L’Assaggio.

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Bormioli Luigi alla fiera Ambiente

Riprendiamo la notizia di Bormioli Luigi.

È un ritorno in grande stile quello di Bormioli Luigi alla fiera Ambiente, la più importante rassegna mondiale dedicata ai beni di consumo, in programma a Francoforte dal 24 al 30 Gennaio 2024.
Ambiente rappresenta da sempre una prestigiosa vetrina per gli oltre 4.500 espositori provenienti da tutto il mondo ed e? un immancabile punto di incontro per buyer, designer e professionisti del settore che desiderano esplorare i trend e le ultime novità.
L’azienda leader nel settore del vetro Made in Italy, per l’occasione, presenterà 7 nuove collezioni per la degustazione di cocktail e vini, unitamente a una nuova collezione dedicata al mondo delle bevande calde.
In particolare, saranno presentate:

3 collezioni a marchio Accademia Luigi Bormioli
Grandioso | Backdoor ’20s | Gin&Tonic

4 collezioni a marchio Bormioli Rocco
Barshine | Bloom | Exclusiva Bartender: Moscow Mule, Mojito e Julep

Giorni, mesi, anni di una vita intensa

Non penserete mica che io vi dica che cosa ha scritto, non vi dirò neppure come si è descritto. Perché c’è una sola cosa peggiore di recensire il libro di un amico: è quella di fare la recensione di un proprio libro. In realtà la seconda non si fa mai, ma quella del libro di Iginio Massari non posso farne a meno, perché lui, quando me lo ha regalato con tanto di dedica, non voleva, mi ha detto che è un libro per pochi. Credo sia una bugia, i suoi libri non sono mai stati per pochi, hanno formato l’alta pasticceria italiana oggi in comando, quella che vince, quella che è diventata famosa. In questa autobiografia il personaggio c’è tutto e leggendola mi sono risposto a molte domande che in quasi mezzo secolo di conoscenza e di collaborazione mi ero fatto. Vicini di luogo di lavoro e accomunati nella categoria delle allodole (ancora oggi è di fatto l’unico che alle 5 del mattino risponde a una mia mail delle 4.55) posso dire che sia stato lui a introdurmi nel mondo della pasticceria. Non perché gli sia simpatico, bensì per il suo amore per le scienze sensoriali, quelle il cui verdetto è confermato dalla statistica. Temute dai più, ma non da lui.
Il libro? Leggetevelo.

Autore: Iginio Massari
Editore: Iginio Massari
Formato: 16 x 23,5
Pagine: 407

200.000 risposte per conoscere come si nutre la generazione Z

La famosa generazione Z, costituita da giovani di età compresa tra i 13 e i 24 anni, rappresenta un campione sempre più interessante per l’industria alimentare in quanto ormai copre un buon 30% della popolazione mondiale e, affacciandosi all’età adulta, è ormai in grado, anche in campo alimentare, di condizionare le scelte di acquisto delle famiglie di origine.

Se guardiamo alle statistiche che si ritrovano sul web, il quadro complessivo di quella che viene definita Dieta Z è piuttosto inquietante, in quanto appare costituita in buona parte da junk food e cibi pronti al consumo. Ma è veramente così? Quali sono gli strumenti di scelta che forniamo ai nostri ragazzi che stanno entrando nella fascia adulta? E soprattutto con quale consapevolezza si approcciano alle scelte alimentari?

Per rispondere ad alcune di queste domande, tra il 30 Dicembre 2023 e il primo Gennaio 2024 Webboh (community numero 1 in Italia sul target GenZ, che conta oltre 1,7 milioni di utenti solo su Instagram) ha condotto due sondaggi sulle abitudini di questo segmento di popolazione e la consapevolezza alimentare in un periodo dell’anno in cui il cibo rischia di rappresentare più un’ossessione che un bisogno.

I dati scaturiti dall’indagine sono stati sottoposti per un commento alla professoressa Francesca Venturi, direttrice del master in “Scienze Sensoriali per un’alimentazione sana e consapevole” che sarà inaugurato il prossimo 18 gennaio all’Università di Pisa.

L’accademica ha così commentato: “Il primo punto che credo valga la pena di sottolineare è l’elevato bisogno di informazioni in merito alla corretta alimentazione espresso dall’89% degli utenti, con addirittura un 34% che riterrebbe opportuno inserire l’educazione alimentare nei programmi scolastici. Un’altra nota positiva è data dalla percentuale molto bassa di persone che ricorrono regolarmente a bevande energetiche, dolcificanti e snacks come sostituti dei pasti o per aumentare la concentrazione. Non si può non notare, però, un complessivo 32% di utenti che non ha chiaro il significato di dieta mediterranea.

Luigi Odello, presidente del Centro Studi Assaggiatori e segretario accademico dell’International Academy of Sensory Analysis, vede nei dati dell’indagine una grande opportunità per la società in generale e per le imprese del food: “Vista la proverbiale curiosità della generazione Z sarebbe sufficiente impiegare le scienze sensoriali per creare una cultura del cibo, utilizzando ovviamente gli strumenti adatti e i canali di comunicazione utilizzati da questi giovani. Non per nulla abbiamo messo a punto l’Officina della comunicazione sensoriale con l’obiettivo di fare sentire l’aroma dove non c’è (sul web, per esempio) incuriosendo e portando la gente verso esperienze qualificanti per quanto giocose.

La curiosità ci salverà dall’algoritmo

Lui è arrivato prima, nei primi mesi del 2023, quando di intelligenza artificiale si parlava, ma non come oggi che ogni giorno si riceve un invito a un webinar o a un workshop o a qualche iniziativa che riguarda in qualche modo una macchina che fa strabilio lavorando in modo binario.
Chi è arrivato prima? Alessandro Angelelli, l’affermato esperto di marketing romano che ha messo insieme una serie di interventi di colleghi realizzando un libro che costituisce un vero antidoto a paranoie, fobie o adattamenti intellettuali all’intelligenza artificiale. Questo antidoto si chiama “curiosità” caratteristica esclusivamente umana che per millenni ha consentito l’evoluzione della specie.
La curiosità muove il mondo. È un’emozione complessa e difficile da definire, ma è una delle più grandi motivazioni della storia umana. Ci spinge a esplorare nuove frontiere, a scoprire cose nuove, a conoscere meglio il mondo che ci circonda.
Così inizia l’introduzione di Alessandro al volume.
Sotto questo aspetto la curiosità non diventa solo un antidoto nei confronti delle paure di un mondo sempre più informatizzato, ma anche la via per ritrovare il prossimo e creare nuove relazioni riducendo la conflittualità, purtroppo in sensibile aumento a tutti i livelli.

Autori: AAVV
Editore: Moondo Editore
Formato: 17 x 24,5
Pagine: 224

Dove abitano le decisioni emotive?

Cosa succede nel nostro cervello e nel corpo quando uniamo i sensi alle emozioni? Chi non si emoziona mangiando un piatto di lasagne che sanno dell’affetto di una nonna? Nei riflessi di colore di un bicchiere di robusto vino rosso, sulla sinuosa superficie glassata di un bignè, le nostre emozioni si nascondono, si flettono, si confondono, e riaffiorano – improvvise – per fissare l’esperienza dei sensi in un ricordo.
Ce lo spiegano scienziati, poeti e scrittori, con parole e prospettive diverse, ma spesso integrabili. Proviamo a indossare le lenti di neuroscienziati e neurofisiologi.

Per ricevere il numero 84 de L’Assaggio in pdf e leggere l’articolo di Andrea Bazzani potete iscrivervi gratuitamente tramite il seguente link.

Sensorialità e missioni impossibili

È inutile negare, per noi sensorialisti ogni cosa che suscita l’attenzione e desta l’interesse diventa l’obiettivo per un disegno sperimentale al quale far seguire un test. Ma a volte le cose ci vanno male e, lo ammetto, la delusione è davvero tanta. Proprio in questo periodo natalizio ci è sfuggito il panettone da 700 mila euro che ha fatto un pasticcere di Carmagnola. Non lo citiamo per due motivi: ha trovato un modo subdolo per sfuggire al nostro test (non avremo mai un budget simile da mettere a disposizione, soprattutto pensando alle inderogabili repliche) e perché è un vero schiaffo alla povertà e quindi poco si addice ai nostri tempi. Ci auguriamo perfino che gli acquirenti lo trovino pessimo.
Ci consoliamo pensando che possiamo ancora avere l’ambizione di mettere in test il Lafite 1787, che si crede appartenuto a Thomas Jefferson, bottiglia venduta per 156.450 dollari in un’asta di Christie’s a Londra nel 1985. Ma tutto sommato che senso avrebbe metterla in test? Tanto è unica e il suo mercato l’ha già trovato.
Meglio passare ai caffè: con 3.000 euro a chilo (poco più, poco meno) troviamo il colombiano Ospina Dynasty Coffee, ma possiamo divertirci anche con il Black Ivory che ormai è sotto i 2.000 o con il democratico Kopi Luwak che sta sotto i 1.000 euro. Di quest’ultimo dobbiamo però accertarci che le laboriose civette delle palme che lo elaborano non siano mantenute in cattività per la produzione.
Ma potremmo anche impostare un test sul tonno giapponese Bluefin che richiede un budget vicino ai 7.000 euro a chilo o, se vogliamo risparmiare, sul manzo Wagyu, sempre del sol levante, che costa solo 400 euro per chilogrammo.
Insomma, abbiamo tanti cibi pregiati (i meloni Yubari che si possono trovare all’asta a poco più di 10.000 euro cadauno, il tartufo bianco d’Alba che a seconda dell’annata varia dai 2.000 ai 3.500 euro al chilo, il caviale che può arrivare al 20.000 e il pollo Ayman Cemani che te lo porti a casa con 2.500 euro), perché vogliamo fare proprio un test con un panettone che ha assunto quarti di nobiltà grazie all’oro e ai diamanti di cui si adorna?

Luigi Odello