E’ possibile fare un corso di analisi sensoriale di 32 ore, in 4 giorni, con 15 esercitazioni, a 113 allievi? Pensavamo di no, ma ci è riuscito, facendo di necessità virtù, utilizzando la didattica del Centro Studi Assaggiatori consolidata in 10 anni di presenza in università italiane e straniere. E naturalmente grazie alla disponibilità e l’impegno del corso di laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari dell’Università di Padova che ha fortemente voluto inserire questo corso nella formazione dei futuri tecnologi alimentari.
Il corso è stato tenuto agli allievi del secondo e terzo anno e ha comportato l’impiego di oltre 5.000 fotocopie e altrettanti oggetti (piatti, forchette, bicchieri, palette ecc), cinque assistenti, un’esercitatrice e un docente. I dati ottenuti dall’analisi sensoriale di uova di lompo e di storione, prosciutto, formaggio spalmabile, limoncello e marmellata eseguendo il metodo Big Sensory Test avanzato venivano caricati con sistema ottico e le matrici ottenute, a volte superiori a 30.000 item, erano elaborate in circa dieci secondi con il Big Sensory Soft rendendo possibile fornire agli allievi i risultati e consentendo quindi il progressivo miglioramento delle loro prestazioni.
Operando con una simile massa di giudici ha permesso di affinare la logistica necessaria alla formazione in analisi sensoriale e di aprire nuovi orizzonti in merito. Parallelamente, da opportune osservazioni che varranno fatte in futuro, sarà possibile migliorare la statistica applicata, nonché ottenere notevoli informazioni sui prodotti testati e sulle caratteristiche che li rendono graditi ai giovani.
Complimenti ! Sogno una ripetizione del corso-lampo qui in Perù.
Chissa, se gli dei ci danno una mano potrebbe essere più di una speranza!
Cordialmente,
Alessandro Gafforio