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Come risparmiare 70.000 euro e bere bene

E’ di questi giorni l’analisi del portale Italianwineboutique.it nella quale viene messo in evidenza che c’è gente capace di spendere fino a 70.000 euro per una bottiglia di vino. In testa gli asiatici (cinesi e indiani) e i sudamericani (brasiliani e venezuelani).

Ebbene sì, devo ammetterlo, pur occupandomi di vino da decenni per percorso curriculare e professionale, non mi sono mai aperto una bottiglia da 70.000 euro. Ma la cosa più scandalosa è che non ne sento neppure la necessità, ben sapendo che simili follie riescono a produrre eccitazione solo se si conosce l’etichetta e il relativo prezzo, perché di vini sensorialmente fantastici se ne trovano a prezzi decisamente inferiori.

Ammetto anche un’altra cosa: questi vini mi stanno antipatici. Rappresentano uno schiaffo alla povertà, un’ode alla volgare ostentazione, la peggiore ammissione di ignoranza enologica.

Sì, perché chi ama davvero il vino sa leggerlo con l’anima, sa cogliere tutte le sfumature, gode della qualità della materia prima e della maestria utilizzata nella sua elaborazione. Per fare questo ha solo una strada: imparare ad assaggiare. Ma per quanto siano costosi i corsi da sommelier e da assaggiatore, di un eventuale budget da 70.000 euro può risparmiarne gran parte per concedersi un buon bicchiere di vino, anche di un grande vino, per tutti i pasti della sua vita.

In questi giorni è pure uscita la Guida Vini 2012 di Altroconsumo che, ancora una volta, mette in evidenza come non ci sia una correlazione costante tra il livello di appagamento sensoriale di un vino e il suo prezzo.

Consultatela: anche questo è un suggerimento su come risparmiare 70.000 euro e bere bene.

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