Che il nostro cervello non lasci niente al caso e sovraintenda a ogni nostra attività è cosa risaputa: lo fa quando si tratta di assaggiare, quando al vaglio ci sono i gusti base come il dolce, l’amaro e il salato, interviene quando assaggiamo un buon vino, ma anche quando siamo costretti mandare giù un boccone amaro.
La novità è che stata tracciata una mappa cerebrale del gusto.
Si è giunti a questa scoperta sfruttando tutte le conoscenze sull’assaggio finora raccolte, stimolando i recettori per determinanti sapori che inducono risposte innate ma anche grazie a nuovissime quanto sofisticate tecniche di imaging fotonica, che hanno consentito di visualizzare l’attività di grandi gruppi di cellule nervose.
La ricerca è stata condotta da Charles S. Zuker e Nicholas J.P. Ryba dello Howard Hughes Medical Institute e del NIH, i quali hanno scoperto che ogni gusto è rilevato da una serie unica di neuroni. Se per altri sensi esterni (quali vista e udito) queste mappe cerebrali esistono già, si è scoperto che ci sono gruppi di neuroni pronti ad attivarsi in relazione a diversi sapori, originando delle splendide quanto complesse mappe del gusto.
Continuando nel nostro viaggio, diventa sorprendente pensare alle interazioni di queste mappe che conducono inevitabilmente all’incontro dei sensi. Un incontro al vertice là dove le mappe si originano, portandoci presto a una nuova consapevolezza degli input sensoriali che conducono a una vita migliore.
Il cervello assaggia e il cervello ci guida attraverso le mappe di una realtà che di volta in volta gli daremo occasione di tracciare per condurci a una nuova e più consapevole qualità della vita. Durante l’assaggio, infatti, il gusto ci fornisce importanti informazioni su quello che mangiamo. Nel viaggio ancestrale dei sensi, il sapore rispondeva a semplici quanto fondamentali domande come: di che cosa ho bisogno, cosa mangio, quanto può essere nocivo.
Oggi, soddisfatte le prime perplessità, inizia un percorso che attraverso le acquisizioni sulla qualità dei cibi arriva, nel migliore degli auspici, all’appagamento sensoriale e ai vari meccanismi di giusta ricompensa. Lo studio dell’interazione delle mappe cerebrali dei sensi possono aiutarci a comprendere per esempio i complessi meccanismi che interconnettono il nostro bisogno di energia con la gratificazione sensoriale, o come le aspettative del gusto entrano in relazione con il meccanismo di fame e sazietà, dove la leptina, la grelina e l’insulina sono alcuni degli attori del sistema.
Molto interessante…
Che oramai le ricerche sui neuroni ne abbiamo mostrato e dimostrato il coinvolgimento in quasi tutte le attività cerebrali umane è un dato di fatto.
La complessità nasce tuttavia nel momento in cui si voglianoi disegnare delle “mappe” semplici, leggibili e utilizzabili da chiunque come strumenti valutativi…
Purtroppo questo è il problema.
Insieme all’altro, enorme, della carenza di disponibilità di risorse per tutti, e del costo ormai elevatissimo delle materie prime di alta qualità, sempre più rare e appannaggio di chi detiene il potere economico e politico…
Senza considerare la “perdita di memoria” dei gusti, in chi ormai è costretto a mangiare e vivere malissimo, in città sempre più inquinate, sconoscente della qualtà delle sue fonti quotidiane di nutrimento.
Stefano Valera, cell 335 326406
RIPORTIAMO I DATI DI UNA NOSTRA RICERCA SPERIAMO INTERESSANTI :
L’IMPORTANZA DELL’ETICHETTA La maggior parte delle aziende non analizzano in modo scientifico la capacita’ della comunicazione di creare valore.
Giudicano semplicisticamente su cio’ che è bello e non è bello e spesso inoltre l’imprenditore tuttologo costringe l’agenzia a realizzare quello che vuole lui…
Il marketing è molto diverso dalla comunicazione.
Il marketing deve guidare in modo scientifico la comunicazione e non puo’ un’angenzia di comunicazione lavorare bene senza dati quantitativi ottenuti in modo scientifico.
In una delle più grandi superfici delle Marche ho effettuato un esperimento tra qualche migliaio di etichette di vino per applicare il modello da me sviluppato volto ad analizzare la percezione delle differenti proposte.
In particolare il modello ha analizzato :
1. ATTRATTIVITA’ DELLE ETICHETTE ( GIUDIZIO SULLA CAPACITA’ DELL’ETICHETTA DI ATTRARRE RISPETTO ALLE ALTRE MIGLIAIA IN OFFERTA)
2. INTERESSE DELLE ETICHETTE ( CAPACITA’ DELL’ETICHETTA E DELLA BOTTIGLIA DI TRASFERIRE VALORE PERCEPITO, ANALISI DEI VALORI TRASFERITI DALLA BOTTIGLIA E DALL’ETICHETTA, MESSAGGI MEMORIZZATI)
3. DESIDERIO DI ACQUISTO DELLE ETICHETTE ( COERENZA DELLA PERCEZIONE CON IL POSIZIONAMENTO DI PREZZO)
4. ACQUISTO EFFETTIVO DELLE ETICHETTE ( DISPONIBILITA’ REALE ALL’ACQUISTO RISPETTO ALL’OFFERTA COMPLESSIVA DELLA SUPERFICE)
Abbiamo anche analizzato l’elasticita’ della curva di domanda al prezzo : cioe’ quanto avrebbe incrementato la domanda ad una diminuzione del prezzo.
Mediamente abbiamo individuato che a una riduzione del 18% del prezzo si avrebbe un incremento del 26 % della domanda, anche se questo dato varia molto da bottiglia a bottiglia.
La domanda crescerebbe mediamente anche del 32% modificando le bottiglie e le etichette delle aziende non selezionate, in alcuni casi si ha un incremento massimo del 169 % delle vendite alla modifica del pack!!!!
In particolare è stata lamentata la incapacita’ delle bottiglie di trasferire valori seduttivi e di far comprendere il valore del territorio.
Le prime due bottiglie di rosso selezionate sono state
RAPITALA’ SIRE NERO SYRAH prezzo 8 euro
YELLOW TAIL SHIRAZ CABERNET prezzo 6,87 euro
Le prime due bottiglie di bianco selezionate sono state:
VILLA SOLARIA FALERIO VELENOSI prezzo 8,17 euro
VINNAE SERVUS CELLA RIBOLLA GIALLA JERMANN prezzo 18,87 euro
A questo punto buon lavoro a tutti!!!!
gabriele micozzi
UNIVERSITA’ LUISS
UNIVERSITA’ POLITECNICA DELLE MARCHE
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