È del 18 novembre la legge per la tutela e la valorizzazione dei prodotti Born in Sicily per l’agricoltura e l’alimentazione. Voluta da Dario Cartabellotta, assessore all’agricoltura della Regione Sicilia, evidenzia aspetti decisamente innovativi, tanto da lasciare pensare che sarà in grado di influenzare altre regioni e forse la stessa normativa nazionale.
Non è questa la sede per esaminarla, ma non possiamo rimanere indifferenti al fatto che l’analisi sensoriale ha già fatto il suo ingresso nel progetto attraverso due giornate dal titolo “Marketing sensoriale: strumento innovativo per le aziende Born in Sicily” che si sono svolte a Ispica e a Catania.
Moderate da Maurizio Scollo, hanno trattato dell’analisi sensoriale a 360° in una regione in cui tecnici e accademici come Giuseppe Cicero e Antonio Scacco hanno già fatto un eccellente lavoro per dotare la Sicilia di strumenti volti all’analisi del percepito. Nei due eventi, che hanno registrato una partecipazione superiore alle attese di operatori giunti un po’ da tutta l’isola, si è andati oltre, trattando non solo dell’analisi sensoriale quale strumento per dare un volto oggettivo ai prodotti tipici tradizionali, ma anche dei nuovi metodi messi a punto per renderla efficace strumento di marketing. Si è parlato quindi dei Narratori del gusto e di tecniche innovative di narrazione per garantire il successo all’estero del Born in Sicily. Alle relazioni sono seguite prove di analisi sensoriale su pomodori e su fichi d’india che hanno consentito ai partecipanti di rendersi conto di persona delle potenzialità della disciplina e delle modalità di utilizzo.
Se la Sicilia sarà la prima regione ad avere una foto del percepito sul passaporto dei propri prodotti ancora non lo sappiamo, ma anche il colloquio avuto con Giuseppe Taglia, dirigente regionale, lascia ben sperare.
Potrebbe proprio essere questa iniziativa, che arriva dalla nostra isola maggiore, a indurre molte altre amministrazioni ad adottare l’analisi sensoriale per garantire la tutela e operare la promozione dei prodotti tipici e tradizionali, come ha ben ricordato Raffaele Fabbrocini, presidente di Consvip e strenuo sostenitore di metodi innovativi per l’internazionalizzazione delle imprese.