
Ecco, se entrate in questa casistica oggi esiste un ottimo metodo per superare l’impasse: la cena sensoriale.
Un convivio dovrebbe essere sensoriale per definizione. In molti casi lo è, ma non è detto che raggiunga gli obiettivi che si era proposto. Chi viene a mangiare vuole divertirsi e la promozione è quasi sempre vissuta come la pubblicità in televisione: si cambia canale o si fa un giro per casa.
Pensate a una cosa diversa da quello che succede normalmente, pensate a una cena che inizia con un gioco di cui sono protagonisti i vostri vini. Se la gente gioca – come fa sicuramente – prima di tutto presta molta attenzione al prodotto e al termine desidera anche sapere se ha vinto, non vede l’ora che voi prendiate la parola per dichiarare il risultato, che naturalmente compendierete con un brillante commento dei vini che hanno assaggiato, dell’azienda che li ha prodotti e del territorio che in essi si riflette.
Con i vini è facile, perché accompagnano tutto il pranzo. Ma se si tratta di grappe o di caffè? Nessuna paura: si possono fare giochi fantastici anche su questi prodotti al momento del servizio.
Tutte cose che si imparano con i Narratori del gusto. Se volete saperne di più potete richiedere la presentazione “Io e l’innovazione nella comunicazione” inviando una mail a info@assaggiatori.com