E’ successo: tre giorni di lavoro intorno a 171 caffè preparati con le modalità più disparate (solubili, moka, monodosi e espresso professionale) possono piegare anche il giudice più allenato.
E un giudice stanco può mettere giudizi casuali o ragionati, come è capitato a noi attraverso il bellissimo lavoro compiuto la scorsa settimana. Nel nostro caso il giudice era particolarmente intelligente e preparato, per cui ha fatto la sana considerazione che non avrebbe creato gran danno dando a tutti i campioni, per i 55 descrittori con i quali venivano valutati, lo stesso punteggio tenendosi al centro della scala.
Con la maggior parte dei metodi di elaborazione nessuno l’avrebbe probabilmente notato, ma Big Sensory Soft è stato impietoso e, pur riconoscendogli una ripetibilità notevole tra il campione e la sua replica, l’ha cassato su tutti gli altri parametri che usa per validare i giudici (collimazione, discriminazione tra campioni, discriminazione sul panel e discriminazione storica). I suoi dati sono quindi stati eliminati ed è stata rifatta l’elaborazione.
Come dire: un buon software mette fine alle annose discussioni sul fatto che i giudici siano stati selezionati bene, sui quanti campioni si possono somministrare in una sessione e su quante sessioni si possono fare prima che il panel smetta di funzionare come dovrebbe.
Come dire: un buon software mette fine alle annose discussioni sul fatto che i giudici siano stati selezionati bene, sui quanti campioni si possono somministrare in una sessione e su quante sessioni si possono fare prima che il panel smetta di funzionare come dovrebbe.
Un bell’aiuto per i sensorialisti.