
Alcuni critici, che si definiscono esperti di analisi sensoriale, l’hanno però trovata piacevole e la indicano come forte elemento di identità, molto maggiore del minerale, sicuramente alla pari del sotolone e del rotundone.
Resta però il problema della comunicazione, soprattutto quando questa è rivolta a culture in cui le chiese non ci sono o sono rare o comunque non hanno i banchi come quelle europee. Abbiamo infatti ricevuto richieste da parte di traduttori che devono traslare il concetto in cinese mandarino e classico, in coreano e in giapponese. Ci stiamo lavorando, perché l’analisi sensoriale è sicuramente in grado di risolvere il problema interrogando opportunamente la gente del posto sui vini che manifestano questa nota particolare per comprendere come la definiscono, ma è un lavoro che richiede tempo e risorse.