La decisione verso l’acquisto di una bottiglia di vino oramai è diventata un paradigma ben prestabilito. Si tratta di un meccanismo concreto e guidato maggiormente dai segnali visivi, soggiogati sempre più, dalle varie caratteristiche dell’etichetta della bottiglia.
Grazie a uno studio svolto dai ricercatori dell’Università di Oslo e attraverso l’uso di un dispositivo in grado di monitorare e tracciare gli spostamenti dell’occhio, è stato possibile analizzare la correlazione tra il posizionamento dello sguardo e la scelta finale del prodotto.
È stato accertato che più del 66,6% degli esami totali soddisfano la correlazione, quindi è possibile predire la scelta in base a studi sul tracciamento dello sguardo con un buon margine di probabilità. Ma se, come premesso, l’acquisto della bottiglia è influenzato dall’etichetta, con design che offrono una comunicazione ovattata e obsoleta, le possibilità di avere successo a scaffale sono davvero poche.
Grazie a uno studio svolto dai ricercatori dell’Università di Oslo e attraverso l’uso di un dispositivo in grado di monitorare e tracciare gli spostamenti dell’occhio, è stato possibile analizzare la correlazione tra il posizionamento dello sguardo e la scelta finale del prodotto.
È stato accertato che più del 66,6% degli esami totali soddisfano la correlazione, quindi è possibile predire la scelta in base a studi sul tracciamento dello sguardo con un buon margine di probabilità. Ma se, come premesso, l’acquisto della bottiglia è influenzato dall’etichetta, con design che offrono una comunicazione ovattata e obsoleta, le possibilità di avere successo a scaffale sono davvero poche.