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I partecipanti venivano infatti bendati e poi casualmente si facevano sentire due grappe della distilleria Bottega, una giovane e una invecchiata. Tutti si sono impegnati al massimo nella degustazione, ma l’esito non è dei migliori: in un test del genere il 50% rientra esattamente nella probabilità statistica di azzeccare casualmente la tipologia.
Nonostante sia cosa nota l’uso parossistico della vista nella nostra società, esperimenti del genere fanno sempre meditare su quanto poco allenato sia l’olfatto, che nel caso in questione poteva fornire informazioni di grande utilità mettendo in evidenza come la grappa bianca fosse vestita dei soli aromi fruttati, mentre nella invecchiata emergevano note di pasticceria, frutta secca ed essiccata.