La vaniglia è una delle note aromatiche maggiormente gradite alla popolazione che non segmenta le preferenze in base all’età, al sesso e alla residenza. Forse per questo di essa si è abusato, tanto da utilizzarla anche negli ausiliari per i servizi igienici.
Durante la Sensory Academy organizzata a Rimini a gennaio dalla Conferenza delle Accademie dei Narratori del gusto ben 129 persone si sono cimentate nell’identificazione di sette standard olfattivi: limone, mandorla, mela, liquirizia, miele, cacao, vaniglia. Ben il 49% dei partecipanti al test ha identificato tutte le note, ma la vaniglia è ultima in classifica con il 55%, contro il limone che è primo con il 99% di risposte corrette.
Dunque la gente non ama più la vaniglia e l’ha dimenticata, l’ha rimossa dalla propria memoria olfattiva? L’ipotesi potrebbe essere un’altra: la gente non ama la vaniglia smaccata e volgare, mentre continua ad amarla quando è inserita nel fantastico ventaglio aromatico della pasticceria, del cacao e del caffè in una forma che ricorda momenti ad alto contenuto edonistico.