
Insomma, potremmo dire che l’inusuale toglie dalla noia e, in un mondo avido di nuove esperienze, non possiamo fare altro che proporne.
In merito, parlando di analisi sensoriale, è apparso un bell’articolo su Oliofficina a firma di Flavio Lenardon che propone di adottare un bicchiere da degustazione in terracotta smaltata, rosso dentro e bianco fuori. Pur non godendo della competenza per entrare nel merito, abbiamo molto apprezzato le considerazioni che l’autore fa sulle differenze di percezione generate dal bicchiere in vetro blu e dal bicchiere in vetro rosso per giungere alla conclusione che un contenitore opaco potrebbe essere decisamente migliore di uno trasparente. L’olio di oliva è tra i primi prodotti ad avere adottato in modo sistematico l’analisi sensoriale per la classificazione e quindi mi chiedo: ma perché non usare proprio le scienze sensoriali per testare le tre tipologie di bicchieri?
Per quanti desiderano approfondire riportiamo il link:
http://www.olioofficina.it/saperi/marketing/un-bicchiere-per-l-assaggio-in-terracotta-smaltata.htm
http://www.olioofficina.it/saperi/marketing/un-bicchiere-per-l-assaggio-in-terracotta-smaltata.htm