Non importa con che tipo di turisti si ha a che fare, se temerari amanti dell’outdoor o lucertole spiaggiate ad arrostire sotto il sole per l’intera durata della vacanza, per convincerli a tornare in un territorio si deve far sì che i visitatori si trovino bene, si sentano accolti e possano stabilire relazioni con le persone del posto.
Ma soprattutto si deve far provare loro emozioni.
La scelta di un territorio da esplorare e da conoscere non è diversa da un qualsiasi altro prodotto ed è necessario che tutti gli attori che si occupano di turismo ne siano consapevoli e responsabili. Questo processo però comporta scelte, formazione, approcci condivisi da parte di tutti: la qualità dell’accoglienza, in tutte le sue declinazioni, deve essere non solo attesa perché ben presentata nel momento della scelta della destinazione nei siti di promozione turistica o nelle vetrine comunicative usate dalle singole strutture ricettive, bensì deve essere equamente percepita da tutti i fruitori, facendo loro capire che ogni momento della loro vacanza ha come obiettivo il far star loro bene, far provare loro emozioni autentiche, indelebili, e dimostrare loro che il sistema sa fare rete per garantire che la qualità dell’accoglienza sia ripetibile anche nelle loro visite successive.
Programma utopico? È possibile invece, attraverso la “certificazione dell’accoglienza” che i Narratori del Gusto hanno codificato sulla base della narrazione innovativa.
I protagonisti dell’accoglienza (strutture ricettive, ristoratori e baristi, operatori dell’outdoor e dell’intrattenimento, agenzie turistiche o di promozione, ecc.) formano un gruppo di valutazione sensoriale che definirà un disciplinare tecnico per la valutazione dei pubblici esercizi. La certificazione dell’accoglienza sarà poi eseguita presso quegli esercenti che desiderano applicarla e, step fondamentale, sarà efficacemente comunicata.
Questo sistema genera un’unità di intenti importante, anche in termini di valutazione degli esercizi stessi, che porta naturalmente a un innalzamento della qualità generale di tutto il territorio dal momento in cui il turista lo sceglie al momento in cui riparte. E oltre, perché le emozioni, tutte, che il visitatore porta con sé, saranno indelebili. L’importante è che siano tante ma soprattutto talmente belle da essere indimenticabili e generare nel visitatore il desiderio di viverle ancora, nel territorio che l’ha accolto, l’ha fatto sentire protagonista della sua vacanza e, soprattutto, con le persone con cui ha acceso relazioni e, perché no, magari pure una sincera amicizia.
Monica Panzeri