Ricerche di mercato, tendenze sensoriali, nuovi metodi e analisi di prodotti
 

Le eccellenze locali vanno in blockchain

Le eccellenze locali vanno in blockchain Come può una delle più sofisticate tecnologie moderne quale la blockchain farci conoscere la frizzantezza di uno spumante di melone o l’intensità della percezione del piccante in una marmellata di peperoncino?

Quando sentiamo parlare di blockchain normalmente la colleghiamo al mondo delle monete virtuali, quasi fosse un campo magico conosciuto a pochi.
Da oggi, invece, questa tecnologia entra quotidianamente nelle case di tutti noi grazie a un’etichetta e a uno smartphone.

Non solo per farci conoscere da dove è nata la materia prima, come è stata trasformata e come è arrivata sullo scaffale, ma anche quale è il profilo sensoriale del prodotto.

Tutto questo grazie a due aziende agricole biologiche, Azienda Giordano Torchio e Azienda Cavalli, che insieme al Dipartimento di Tecnologie Informatiche dell’Università di Brescia e al contributo economico erogato dal GAL Terre del Po hanno innovato le produzioni delle proprie eccellenze locali acquistando macchinari innovativi per la trasformazione del raccolto e implementando un sistema di blockchain a km 0, una Localchain, appunto. Senza dimenticare il panel di giudici qualificati che si sono formati durante i corsi tenuti da Luigi Odello, Gian Paolo Braceschi e Monica Panzeri che hanno testato i prodotti con i criteri scientifici dell’analisi sensoriale.

Risultato? Prodotti nuovissimi quali l’aceto balsamico di melone antico, il cocktail di melone da destinare alla mixology, un “melone in vasetto” grazie al nuovo metodo di creare composte e marmellate e tanti prodotti nati da ingredienti antichi ma con tecnologie nuove.

Tra non molto potrete quindi scoprire se le vostre valutazioni sensoriali sono le stesse dei giudici, semplicemente acquistando il prodotto e scansendo l’etichetta con uno smartphone.