Da sempre Vite Colte si dedica secondo elevati criteri qualitativi ad un vasto patrimonio viticolo ed alle esperienze di numerosi viticoltori, ma da alcune vendemmie concentra la sua attenzione anche sul metodo classico, con rigorosa selezione dei vigneti sopra quota 500 m. s.l.m.
Il progetto Vite Colte prende avvio nel 2010 con un unico, forte presupposto di base: la creazione di vini di altissima qualità, prodotti a partire da vigneti selezionati e gestiti con cura, attenzione e rigore dagli agricoltori e dagli agronomi. L’estensione degli appezzamenti che fanno capo ad ogni viticoltore è molto bassa. L’impegno personale del singolo socio è supportato dal team di tecnici, nella conduzione del vigneto, a garanzia della qualità di produzione: oggi si contano ben 180 viticoltori proprietari di oltre 300 ettari nelle zone più vocate del Piemonte.
Dopo alcuni anni di sperimentazione in vigna e in cantina dedicati ai progetti viticoli più importanti, con la vendemmia 2016 Vite Colte ha iniziato la produzione del suo primo Alta Langa.
Si tratta di una denominazione relativamente recente, che sta riscuotendo un forte interesse da parte del mondo della ristorazione e dei consumatori più attenti. L’Alta Langa, però, ha un disciplinare molto rigido rispetto ai competitors (Champagne, Franciacorta, TrentoDoc) in quanto è l’unica denominazione che oltre a prescrivere un affinamento minimo sui lieviti di 30 mesi, prevede una altitudine minima dei vigneti di 250 metri s.l.m. Già con il primo millesimo, però, Vite Colte ha deciso che questa restrizione, seppur importante, non era sufficiente per raggiungere gli obiettivi di qualità e ha deciso di “alzare l’asticella”.
I VIGNETI
Vite Colte inizia a selezionare i terreni ad una quota di oltre 500 metri s.l.m., con suoli di tipo Serravalliano. Nella vasta area della denominazione Alta Langa sono presenti almeno 4 tipi di suoli, ma questi sono facilmente distinguibili dalla presenza di strati sabbiosi o arenacei dal colore grigio giallastro, con frequente presenza di fossili alternati a strati di marne di colore grigiastro. I sedimenti stratificati di marna e arenaria sono fortemente cementati dalla presenza di calcare. Questa tipologia di suoli è poco fertile per la coltivazione di cereali, ma si adatta molto bene alla viticoltura di qualità. Questi suoli arrivano a contraddistinguere persino l’area di produzione del Barolo, in particolare verso i comuni di Monforte d’Alba e Serralunga d’Alba.
IL CLIMA
Un accenno importante va al clima dell’Alta Langa.
Nelle Langhe il clima è tipicamente temperato continentale, ma nella parte della cosiddetta Alta Langa (oltre i 500 metri) il clima ha forti influenze appenniniche con temperature medie estive inferiori di 2° C alla Langa dei vini rossi (la Bassa Langa). La scelta di spostare i vigneti in quota per la produzione di vini base spumante è stata dettata dalla esigenza di sfuggire ai picchi termici in maturazione e posticipare la raccolta di 10-15 giorni permette di vendemmiare, a seconda delle annate, tra l’ultima settimana di agosto e la prima di settembre.
Da questi vigneti si ottengono un Pinot nero e uno Chardonnay con una struttura importante, che saranno poi resi eleganti dal lungo affinamento sui lieviti.
IL VINO: VITE COLTE ALTA LANGA CINQUECENTO
Il primo obiettivo è quello di produrre un grande vino che costituisce la base per la presa di spuma. Si tratta di un assemblaggio che, con leggere variazioni di anno in anno, contiene 80% di Pinot nero e 20% di Chardonnay. Dopo l’operazione di tiraggio e la presa di spuma, lo spumante rimane in affinamento sui lieviti per un minimo di 30 mesi.
Il quadro aromatico che si presenta in questo spumante è ricco di sfumature, con una complessità che vuole descrivere ed evidenziare lo stile di produzione dell’azienda.
Vite Colte ha deciso di evidenziare in etichetta la menzione Cinquecento per rendere omaggio all’alta quota a cui si trovano i vigneti.
“Inizialmente abbiamo selezionato i vigneti in un’area acclamata tra alcuni comuni dell’Alta Langa esclusivamente oltre i 500 m.s.l.m. per produrre il Brut Cinquecento 2020” spiega il presidente Piero Quadrumolo. “Il lavoro ha coinvolto alcuni dei migliori viticoltori e con questi abbiamo impostato un progetto per ottenere uve e mosti di alta qualità, in collaborazione con il team di agronomi. Il livello qualitativo deve essere assoluto e costante e la conduzione dei vigneti sostenibile ed integrata, com’è la filosofia della nostra azienda da oltre 20 anni.
Il nome del nostro spumante vuole celebrare in etichetta questo territorio con le sue alte colline: un’area del Piemonte sempre più vocata nella coltivazione viticola.