Ricerche di mercato, tendenze sensoriali, nuovi metodi e analisi di prodotti
 

Giacomo Oddero resta tra noi

Era un pomeriggio d’estate dei primi anni ’90 quando Giacomo Oddero, allora presidente della camera di Commercio di Cuneo, venne da me in cascina a Murazzano. Arrivò con l’autista, ma poi ci sedemmo in quella che chiamavamo “sala” a prendere un caffè. Ci conoscevamo da tempo, collegati attraverso il movimento degli assaggiatori: tra le tante presidenze che poteva vantare c’era anche quella dell’Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggi nella quale mi aveva voluto Maestro Assaggiatore. Al commiato mi chiesi il perché di quella visita, perché in realtà non mi aveva detto nulla, mi aveva fatto solo domande. Pochi mesi dopo mi chiamò e mi disse che voleva fare per il tartufo ciò che era stato fatto per il il vino, per la grappa e per il formaggio. Si iniziò così, insieme all’Università di Torino e all’Università di Udine, un intenso lavoro di ricerca che non portò solo a una delle prime certificazioni sensoriali, ma anche alla fondazione, nel 1997, del Centro Nazionale Studi Tartufo.
Ecco perché Giacomo Oddero resta tra noi: per quanto il suo passaggio a miglior vita il 21 aprile 2025, alla veneranda età di quasi 99 anni, sia traumatico, l’eredità che ci lascia è imponente.
Sul piano umano resta l’esempio di un uomo pubblico che ha pensato solo al bene comune, lontano dall’avidità e da carrierismo e, per quanto riguarda la nostra professione, è indubbia l’opera di valorizzazione delle scienze sensoriali nel credo incrollabile che la promozione più potente passi per l’insegnamento al riconoscimento della qualità attraverso i sensi.

Luigi Odello


Il profilo di Giacomo Oddero

Giacomo Oddero è figura cardine del Novecento piemontese, tra i protagonisti della rinascita delle Langhe e del successo internazionale del Barolo. Uomo di cultura, agricoltore, farmacista, politico, visionario: il suo nome è indissolubilmente legato alla valorizzazione del territorio e del patrimonio enogastronomico delle colline cuneesi.

Nato nel 1926 a Santa Maria di La Morra, Oddero si laurea in Farmacia a Torino nel 1950, ma fin dai primi anni torna nella natia Langa per portare innovazione nell’azienda agricola di famiglia, fondata nel 1878. In un’epoca in cui il vino piemontese era considerato poco più che un prodotto locale, Giacomo Oddero intuì con lucidità la vocazione internazionale del Barolo, contribuendo in modo determinante alla sua affermazione mondiale. La cantina “Poderi e Cantine Oddero”, che oggi porta avanti il suo lascito, è considerata una delle più autorevoli interpreti del grande vino di Langa.

Ma il suo contributo ha travalicato i confini della viticoltura. Sindaco di La Morra, assessore provinciale all’Agricoltura, presidente della Camera di Commercio di Cuneo e della Fondazione CRC, Oddero ha sempre messo al centro del proprio impegno pubblico il binomio inscindibile tra territorio e sviluppo sostenibile. È stato tra i principali artefici dell’Acquedotto delle Langhe, opera fondamentale che ha portato acqua potabile in un’area agricola arida, cambiandone per sempre il destino.

Instancabile promotore della cultura locale, fondò nel 1997 il Centro Nazionale Studi sul Tartufo di Alba, affermando la centralità del tartufo bianco nella promozione internazionale del territorio. Convinto che bellezza, storia e paesaggio fossero risorse da tutelare e comunicare, ha sostenuto restauri, mostre e pubblicazioni, contribuendo con determinazione alla candidatura delle Langhe come Patrimonio Mondiale UNESCO, poi ottenuta nel 2014.

Intellettuale rurale, nel senso più alto del termine, Giacomo Oddero ha incarnato per quasi un secolo l’identità profonda delle Langhe: una terra che si rialza con dignità, che lavora con cura, che sa guardare lontano.

Lascia la figlia Mariacristina e i nipoti Isabella e Pietro, oggi alla guida dell’azienda di famiglia. Il suo esempio continuerà a vivere nei filari ordinati, nei vini eleganti, nei paesaggi che lui ha aiutato a salvare — e a raccontare al mondo.