Sensory News

Ricerche di mercato, tendenze sensoriali, nuovi metodi e analisi di prodotti
 

L’Assaggio 87

Il nuovo numero de L’Assaggio è in distribuzione. Blockchain e Sccp sono i temi che aprono la rivista, seguiti dalla sensomica del caffè e dagli amari e le loro emozioni. Diversi temi arricchiscono la pubblicazione, spaziando da additivi e coadiuvanti nel vino alle spezie per arricchire i nostri piatti.

Quanti desiderano leggerlo possono registrarsi gratuitamente al seguente link.


SCIENZE SENSORIALI

Blockchain per le filiere agroalimentari locali: il progetto localchain
La tutela e la promozione delle eccellenze alimentari dei territori in futuro passerà per la blockchain? Quasi sicuramente, naturalmente con la validazione sensoriale

Sensory Critical Control Points
Che cosa significa applicare le scienze sensoriali nei controlli delle filiere. Ecco il pensiero di imprenditori, responsabili R&D e assicurazione qualità

Qualità: dalla percezione alla progettazione
Malgrado la qualità sia un’esperienza soggettiva, ci si chiede: è possibile creare la qualità “a tavolino”, a partire dalla disamina delle attese che si intende soddisfare sino alla misura dell’effettiva soddisfazione percepita?

Il controllo sensoriale di filiera del succo di albicocca
Durante il processo di produzione non si può aggiungere qualcosa che Madre Natura non ha creato, però si può perdere. Per questo l’adozione del controllo sensoriale su punti specifici del processo garantisce il risultato finale. Senza sorprese

La filiera della grappa e l’analisi sensoriale: usi e abusi
Parlare di controllo sensoriale nella filiera della grappa non è cosa semplice, perché la questione pone due obiettivi: da una parte generare un prodotto edonisticamente attraente, dall’altra rispettare i caratteri che gli vengono attribuiti dal suo vissuto e dal suo disciplinare di produzione

CAFFÈ

Caffè: dalla sensoriale alla sensomica
Riusciranno le 10 milioni di tonnellate previste nel raccolto di quest’anno a fare abbassare i prezzi del caffè? È una domanda che si pongono in molti, ma non si sa chi possa rispondere. Noi abbiamo cercato quindi un’altra via: è possibile risparmiare ottimizzando gli acquisti attraverso tecniche che consentono di scegliere origini di maggiore resa?

Il veneziano Nicolas Mosco è il miglior barista d’Italia
Assegnato a Lipomo (CO) il premio promosso dall’Istituto Espresso Italiano (IEI) in occasione della finale dell’Espresso Italiano Champion edizione 2024. Luigi Morello (Presidente IEI): «Una competizione che rappresenta un messaggio importante per i professionisti più giovani»

SPIRITS

L’emozione degli amari
Chi ha mai detto che le emozioni degli amari sono “amare”? Ecco cosa emerge dal test impiegando anche descrittori liberi, emozionali, evocativi e metaforici

VINO

Additivi e coadiuvanti in enologia: una storia antica
Chissà perchè quando si parla di vino c’è gente – produttori di programmi televisivi non esclusi – che finisce sulla magia dei coadiuvanti. Ma in passato come era?

SCOPRIRE CON I SENSI

Uva
Con oltre 70 milioni di tonnellate, l’uva è il quinto frutto più prodotto al mondo. Ma più di 30 milioni di tonnellate sono usate per fare vino e quindi non giungono sulla tavola. Occorre però dire che l’uva è un frutto molto poliedrico e da essa si ricavano molti prodotti

Cosa cerchiamo veramente quando scegliamo una spezia per arricchire i nostri piatti?
Le spezie sbloccano ricordi, ma soprattutto emozioni. Scopriamo quali mediante i test innovativi di analisi sensoriale

Anice
Pimpinella Anisum L. e Illicium Verum Hook

Quanto eclettico è il gelato?
La complessità – intesa come il numero di stimoli che un prodotto è in grado di trasmettere – è sempre più premiante. E il gelato in questo ambito è topico consentendo tra l’altro la piena espressione artistica al suo creatore

L’interpretazione del codice sensoriale del panettone
Quando vedete una bella fetta di panettone, non vi viene forse voglia di tuffarci il naso? Calma, cominciamo a trattare di come si valuta visivamente questo lievitato

L’Università di Pisa inaugura il Sensory Lab

Un laboratorio di analisi sensoriale nasce nel Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali perché la valutazione della percezione è fondamentale per avere la visione completa di un alimento o una bevanda, dunque delle materie prime, dei processi e dello stato di conservazione. Ma è anche il luogo nel quale dare un valore al piacere che produce, fondamentale per migliorare la qualità della vita.

Così si esprime la professoressa Francesca Venturi, direttrice del master in “Scienze sensoriali per un’alimentazione sana e consapevole” nell’annunciare l’inaugurazione del Sensory Lab dell’Università di Pisa il 27 settembre al Podere Cipollini di San Piero a Grado. E l’occasione è buona per fare il punto sulle scienze sensoriali con il coinvolgimento di accademici, produttori, consorzi di tutela, organizzazioni che si occupano di assaggio e dell’International Academy of Sensory Analysis. Ecco, quindi, di seguito il programma che sarà sviluppato dopo i saluti istituzionali:

  • Luigi Odello (Centro Studi Assaggiatori) L’evoluzione dell’analisi sensoriale moderna e il ruolo del Sensory lab;
  • Francesca Venturi (DiSAAA-a) Sensory Critical Control Point (SCCP): nasce a Pisa un nuovo strumento di analisi sensoriale predittiva;
  • test sensoriali a cura della dr.ssa Claudia Sepertino: La mappa a sorpresa degli aromi d’Italia;
  • presentazione della seconda edizione del Master di primo livello in Scienze sensoriali per un’alimentazione sana e consapevole – Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali;
  • Discussione e chiusura dei lavori.

I lavori possono essere seguiti anche da remoto al seguente link.

Il prof. Zironi e la vigna del Papa

Riprendiamo volentieri il comunicato dell’Università di Udine.

“Un Rifugio nella Vigna – Borgo Laudato Si’ come modello di Sviluppo Sostenibile” è il titolo della tavola rotonda organizzata dal Centro di Alta Formazione Laudato Si’ (CAF–LS) che si è tenuta nel pomeriggio di giovedì 19 settembre 2024 presso il Palazzo San Calisto e ha visto la partecipazione di esperti internazionali in ambito di agricoltura sostenibile e viticoltura.

Ad aprire i lavori P. Fabio Baggio, Direttore Generale del Caf-LS: «La bellezza dei giardini di Villa Barberini e delle Ville Pontificie diventa lo scenario naturale per lo sviluppo di un luogo di “ecologia integrale”, aperto a tutte le persone di buona volontà. Le attività e le iniziative che si stanno realizzando si prefiggono di coniugare educazione all’ecologia integrale, economia circolare e generativa e sostenibilità ambientale. Attraverso la realizzazione del progetto del Borgo Laudato si’ intendiamo proporre un segno concreto dell’applicabilità dei principi magistralmente illustrati da Papa Francesco nell’Enciclica Laudato si’».

Gli esperti intervenuti si sono confrontati su tre aspetti fondamentali della Sviluppo Sostenibile: sostenibilità ambientale, sostenibilità economica e sostenibilità sociale.

Si è scelto di proporre un approccio concreto alla riflessione su questi aspetti, misurandoli sul modello di agricoltura sostenibile e rigenerativa che si sta realizzando a Borgo Laudato si’.

Focus particolare del convegno è stato la presentazione del lavoro di ricerca, studio e messa a dimora della Vigna del Borgo Laudato Si’ e delle caratteristiche del vino, che verrà prodotto dalle uve piantate nella zona agricola delle Ville Pontificie.

La vigna rappresenta un nuovo modello di sostenibilità realizzato attraverso l’uso delle più avanzate tecnologie, una attenta riconnessione con la bio-diversità e la cura dell’ecosistema per realizzare concretamente la dimensione dell’ecologia integrale.

Gli esperti incaricati dell’Università di Udine, coordinati dai professori Enrico Peterlunger e Roberto Zironi, hanno messo a dimora il vigneto “Laudato si’”, un vigneto costituito da varietà di viti di diversa origine e provenienza, capaci – nel loro insieme – di costituire un vino che simboleggia per la sua composizione una comunione nella diversità.

Il progetto della Vigna Laudato Si’ è frutto di una ricerca che ha consentito di scegliere varietà di viti resistenti a diverse malattie. Si tratta di varietà selezionate all’Università di Udine da ricercatori che hanno operato in collaborazione con l’Istituto di Genomica Applicata e i Vivai Cooperativi Rauscedo.

Alla sviluppo della vigna stanno anche collaborando esperti e professionisti del settore, i quali detengono conoscenze tecniche all’avanguardia, assieme a operatori che si prendono cura della terra e della vite, attraverso la condivisione di saperi secolari, di tradizioni centenarie e l’apprendimento di nuove tecniche di lavoro. Sono i membri della Commissio de Fructu Vineae che è stata costituita all’uopo: Enrico Peterlunger, Roberto Zironi, Francesca Vimercati, Luigi Moio, Laurent Torregrosa, Antonio Dionisio Morata Barrado, Hans R. Schulz e Jancis Robinson.

Si tratta dunque di un’osmosi di saperi antichi e conoscenze innovative che permetteranno di realizzare un vino di alta qualità, frutto del rispetto dell’ambiente, della cura di ogni fase della sua realizzazione. La vigna così diventa un esempio tangibile di come sia possibile mettere in pratica un’agricoltura che sia di beneficio all’ambiente, al territorio, agli operatori del vigneto e ai fruitori del vino.

Tutto ciò richiede di codificare una sorta di grammatica del vino che dia significato e forma al lavoro dell’uomo, al suo rapporto con la terra e alla capacità di generare bellezza attraverso il lavoro. Impegno del CAF–LS infatti è rendere Borgo Laudato si’ un modello replicabile, che possa contribuire alla diffusione e al consolidamento di quella cultura della cura che preserva la Casa Comune e promuove lo sviluppo umano integrale di ogni essere umano, con particolare attenzione all’inclusione di quanti vivono in condizione di vulnerabilità.

Questo del resto il mandato che la commissione di esperti internazionali ha ricevuto durante l’incontro con Papa Francesco accompagnati da P. Fabio Baggio. Il Santo Padre ha infatti sottolineato nel suo saluto ai presenti come si sia “particolarmente rallegrato del fatto che, tanto per la coltivazione quanto per la produzione agricola – e in particolare della vigna -, è previsto un ingente impiego di manodopera. Questo risponde all’intenzione concordata all’inizio di impegnarsi per il ripristino delle relazioni buone e feconde tra la famiglia umana e il creato, attraverso un lavoro che si prende cura e custodisce quanto affidatoci dal Creatore”.

Ferrari Trento è “Sparkling Wine Producer of the Year” a The Champagne & Sparkling Wine World Championships

Matteo, Camilla e Marcello Lunelli con Essi Avellan e Tom Stevenson

Riprendiamo volentieri il comunicato di Ferrari Trento.

Per la settima volta, Ferrari Trento è il miglior produttore al mondo e si aggiudica il prestigioso titolo di “Sparkling Wine Producer of the Year” a The Champagne & Sparkling Wine World Championships, la più autorevole competizione dedicata esclusivamente alle bollicine. Un riconoscimento che premia l’eccellenza e la costanza qualitativa di una cantina che, anno dopo anno, si conferma ai vertici del panorama enologico internazionale e contribuisce in modo sostanziale al successo del Belpaese. Con 70 medaglie d’oro, l’Italia è stata infatti il paese più premiato, davanti a Francia, Australia, Spagna e Regno Unito.

Tredici le medaglie d’oro conquistate dalla cantina del Gruppo Lunelli nell’edizione 2024: dai non millesimati, come il Ferrari Brut, passando per la linea Maximum e la linea Perlé, fino al Ferrari Riserva Lunelli e al Giulio Ferrari. Un risultato che sottolinea non soltanto l’eccellenza dei singoli Trentodoc ma anche la capacità della Casa di esprimere al meglio le potenzialità del territorio declinandole in un’ampia gamma di etichette, ciascuna con una propria identità ma coerenti nello stile.

“Siamo estremamente orgogliosi di questo riconoscimento – ha dichiarato Matteo Lunelli, Presidente e CEO di Ferrari Trento – che premia il lavoro, la passione e il talento di tutto il nostro team. È un traguardo che testimonia il nostro percorso di continua ricerca dell’eccellenza e la straordinaria vocazione del Trentino e della sua viticoltura di montagna, ormai consacrata a livello internazionale”.
La Trentodoc, che è stata la prima DOC in Italia esclusivamente dedicata al Metodo Classico, è infatti risultata anche nell’edizione 2024 della competizione, una delle denominazioni più apprezzate dai giudici.

Tom Stevenson, anima dei Campionati del Mondo delle Bollicine e fra i massimi esperti di Champagne al mondo, ha commentato: “Vincendo il titolo di “Producer of the Year” per la quarta volta consecutiva e per ben sette degli undici anni della competizione, Ferrari Trento diventa il produttore di bollicine di maggior successo del pianeta! A differenza di altri premi, questo è unicamente basato sul numero di medaglie vinte, il che rende ancora più notevole la costanza, anno dopo anno, con cui viene raggiunto un livello di qualità così elevato, sia nei formati standard sia nei formati magnum, ma soprattutto in tutta la gamma”.

La cerimonia di consegna dei riconoscimenti si terrà il 24 ottobre alla Merchant Taylors Hall di Londra.

Ferrari Trento è anche in nomination per il titolo di “European Winery of the Year” da parte del magazine americano Wine Enthusiast, titolo che si era già aggiudicata nel 2015. Il vincitore della categoria sarà reso noto il 14 novembre e la premiazione si terrà a gennaio 2025.

Si vive di analisi sensoriale?

Qualcuno sì, ma sono pochi. Di certo i partecipanti al corso di panel leader che si è tenuto a Milano la scorsa settimana ci sono vicini, perché hanno imparato a dare la risposta giusta a una domanda di sensoriale, a redigere un disegno sperimentale, a guidare un gruppo di valutazione, a ricavare, elaborare e interpretare i dati. E non sono stati passivi a sentire come si fa, l’hanno fatto. Fin dal primo giorno in tre, a turno, guidati da un sensorialista, hanno fatto l’intero percorso utilizzando i colleghi come panel. Tecnologi, esperti di assicurazione qualità, direttori R&D e comunicatori di vaglia, hanno così aggiunto una specializzazione al loro profilo professionale. Una specializzazione che vale, perché nelle aziende del food la domanda di valutazione sensoriale oggettiva è sempre maggiore. D’altronde, in un sistema in cui la qualità igienica e nutrizionale è ben regolamentata, il differenziale tra due prodotti si fa attraverso il piacere che sanno offrire all’utente finale.

LEADERSHIP MAGNETICA: come incarnare il/la leader che è in te

È possibile portare la propria leadership magnetica nella vita personale e aziendale, attraverso tre chiavi che Eliana Pittalis Magnetic leadership mentor, esperta in Energetica, Empowerment e Leadership, sbloccherà nel corso del webinar di mercoledì 18 settembre.

Entriamo nel mondo dell’Energetica universale (tutto parte dalla nostra vibrazione energetica personale, come affermava Einstein), conosciamo il nostro funzionamento specifico nella vita e nel lavoro (Energia e super Poteri), attiviamo magnetismo e una visione a lungo termine. Portiamo questo nella nostra Realtà personale e aziendale, per avere un impatto magnetico e mettere a centro i nostri obiettivi con successo.

Programma

Saluti introduttivi e apertura lavori:

Massimo Giordani
Innovation & Marketing Strategist, Presidente AISM

Intervento a cura di:

Eliana Pittalis
Magnetic leadership mentor, esperta in Energetica, Empowerment e Leadership, Associata AISM


La partecipazione è gratuita e aperta a soci e non soci. Iscrizione tramite questo link.

Oppure segue la diretta sulla pagina Facebook di AISM.

Scopri l’essenza del Balsamico: Acetaie Aperte 2024 ti aspetta il 29 settembre!

Un’occasione imperdibile per gli amanti del gusto e della tradizione: il 29 settembre si terrà l’edizione 2024 di Acetaie Aperte, un evento organizzato dal consorzio “Terre del Balsamico”. Durante questa giornata speciale, le acetaie della provincia di Modena apriranno le loro porte per permettere ai visitatori di scoprire i segreti dell’Aceto Balsamico di Modena IGP e dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, consorzio costituito dai Consorzi di tutela dell’Aceto Balsamico di Modena IGP e dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP.

Il programma prevede principalmente visite guidate e degustazioni del prezioso “Balsamico Tradizionale” e del celebre Aceto Balsamico di Modena IGP, sia in purezza che in abbinamento ad altre specialità locali. Oltre a queste esperienze sensoriali, numerosi eventi collaterali arricchiranno la giornata, offrendo ai visitatori l’opportunità di esplorare le bellezze paesaggistiche della Food Valley.

Modena è una provincia di eccellenza nel panorama enogastronomico italiano, con il maggior numero di indicazioni geografiche a livello nazionale. L’Aceto Balsamico di Modena IGP è un vero ambasciatore del made in Italy nel mondo, con oltre 100 milioni di litri prodotti ogni anno e un valore al consumo che supera il miliardo di euro. Questo aceto, esportato in oltre 130 Paesi, rappresenta non solo un prodotto, ma anche la cultura, la storia e il savoir-faire modenese.

Dall’altra parte, l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, con la sua produzione limitata a soli 15.000 litri annui e un giro d’affari di circa 5 milioni di euro, incarna un’antica tradizione che si tramanda da secoli. Questo prodotto esclusivo, che richiede tempi di invecchiamento incredibilmente lunghi, è esportato per il 70%, ed è una testimonianza vivente di un processo produttivo artigianale che regala sapori unici e indimenticabili.

Enrico Corsini, Presidente del Consorzio Le Terre del Balsamico, ha espresso il suo entusiasmo per l’evento, sottolineando come l’affetto del pubblico e il crescente interesse attorno a questi prodotti spingano i consorzi a continuare nella direzione di una promozione sempre più vicina al consumatore. Acetaie Aperte rappresenta il momento culminante di questa attività, mantenendo fermo l’obiettivo principale di Tutela e Valorizzazione dell’Aceto Balsamico di Modena IGP e dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP.

Per chi parteciperà, si consiglia di indossare scarpe comode e di prepararsi per un viaggio sensoriale a 360 gradi, che inizia nei vigneti e termina nei locali di invecchiamento, accompagnato dai racconti dei produttori. Per alcune acetaie sarà necessaria la prenotazione, e presto saranno disponibili tutte le informazioni dettagliate su programmi, modalità di accesso e indirizzi sul sito www.acetaieaperte.com.

Vitivinicoltura e Resistenza tra passato e futuro

Il Comitato Casale Monferrato Capitale della Doc ha istituito e sviluppato un vivace centro permanente di ricerca e documentazione, diventando attrattore di donazioni archivistiche oltre che esso stesso produttore di documentazione. Il complesso archivistico del Comitato si compone di diversi nuclei documentari peculiari e per la maggior parte inediti: la propria documentazione; l’archivio e il fondo fotografico di Paolo Desana (1918-1991), Senatore della Repubblica universalmente riconosciuto come “padre della Doc”, donato unitamente alla sua biblioteca dal figlio Andrea, presidente del Comitato; l’archivio del Circolo culturale Ottavi, costituito nel 1982 su impulso di Paolo Desana per promuovere iniziative nel campo dell’agronomia, della divulgazione tecnico – scientifica e del giornalismo agricolo; l’archivio e il fondo fotografico Arturo Marescalchi (1869-1955), politico, enologo e giornalista agrario di chiara fama, donati dalla famiglia.

Si tratta per lo più di fonti inedite che ripercorrono dalla seconda metà dell’800 ad oggi le innovazioni della comunicazione e delle tecniche in campo agrario e vitivinicolo, la storia della Denominazione di origine (Doc) e dei vini italiani di qualità, le vicende poco note degli internati militari italiani nel lager nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale (esperienza che visse Paolo Desana).

Durante la presentazione sarò possibile visionare i fondi fotografici con scatti dagli Anni ’20 agli Anni ’90, la documentazione sull’enologo Federico Martinotti, di cui quest’anno si celebra il centenario della morte, e una selezione di documenti particolarmente importanti.

Nel 2022 la documentazione è stata dichiarata di interesse storico particolarmente importante dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica per il Piemonte e la Valle d’Aosta, divenendo a tutti gli effetti bene culturale sottoposto alla normativa di tutela prevista per i beni pubblici.

Tra 2023 e 2024 sono stati progettati e realizzati – dagli archivisti Wanda Gallo e Francesco E. Benatti (responsabile dell’Archivio storico di Unione Italiana Vini) – una serie di interventi finalizzati a creare le condizioni ottimali necessarie per fruire, valorizzare e promuovere in modo appropriato il complesso archivistico e i contenuti che veicola. Gli interventi si pongono in continuità con le attività proprie del Comitato Doc, potenziando l’innovativo progetto permanente di valorizzazione e promozione delle tematiche intorno alle quali il Comitato è nato.

Il progetto è stato pensato in un’ottica multidisciplinare che vede professionisti degli archivi, del settore vitivinicolo, della ricerca, della comunicazione, operare in sinergia nella realizzazione e nella comunicazione del lavoro.

Gli interventi hanno ottenuto l’autorizzazione all’esecuzione da parte della Soprintendenza archivistica e bibliografica del Piemonte e della Valle d’Aosta.

Fasi di lavoro:

Descrizione, riordino e inventariazione, così da consentirne un’interpretazione critica; adeguamento dei materiali di conservazione (fascicoli, buste, faldoni, scatole) per preservare nel tempo la documentazione garantendone la massima protezione chimica e fisica; digitalizzazione di una selezionare di materiali significativi ai fini della tutela e della ricerca; infine, messa a disposizione dell’inventario e delle riproduzioni digitali in loco e in particolare online per favorire la condivisione e costruire percorsi culturali, di studio, narrazioni, ecc.

La realizzazione è stata possibile grazie alla co-progettazione gestionale e finanziaria con la Fondazione Radici per le memorie di Langhe, Roero e Monferrato, che ha permesso di ottenere un contributo della Regione Piemonte – Settore Promozione dei beni librari e archivistici, editoria ed istituti culturali per la “Conservazione, descrizione, catalogazione e digitalizzazione di archivi e patrimonio documentale”, e la partecipazione economica di: Associazione nazionale Città del vino e Coordinamento regionale del Piemonte, Azienda vitivinicola Sbarato, Castello di Gabiano Marchesi Cattaneo Adorno Giustiniani, Città di Casale Monferrato, Comune di Rosignano Monferrato, Fattoria dei Barbi srl, Società Agricola Castello d’Uviglie srl.

Il progetto si inserisce, inoltre, in un contesto di più ampio respiro archivistico e culturale. Il Comitato Doc, infatti, è promotore in collaborazione con l’Unione italiana vini – UIV e l’Associazione Nazionale Città del Vino del progetto nazionale “Catalogo collettivo pubblico e archivio digitale della documentazione delle DOC vinicole italiane”. Nell’ambito di questo contesto la documentazione del Comitato Doc e le sue descrizioni e riproduzioni digitali saranno tra le prime ad essere disponibili online.

In allegato la locandina.

L’emozione degli amari

La nostra mente, contaminata dal determinismo e conformata alla logica, fa una grande difficoltà a pensare che liquori di sapore amaro possano portare a emozioni positive e quasi si affaccia una preoccupazione quando si sente beata lasciandosi cullare dagli stimoli che emergono dall’aroma degli amari dopo la deglutizione del sorso, a bocca semiaperta.
Il discorso sta proprio qui: l’olfatto è il senso prevalente, sempre, e quindi sono i profumi e gli aromi a rendere la fisionomia dell’amaro.
Il sapore non cambia, ma la percezione che ne abbiamo può essere assai diversa.

Per ricevere il numero 87 de L’Assaggio, in uscita questo mese, in pdf e leggere l’articolo di Luigi Odello potete iscrivervi gratuitamente tramite il seguente link.

Esiste una relazione tra i tarocchi e la sensorialità?

Le carte dei tarocchi sono ricche di immagini dettagliate, simboli e colori. Questi elementi visivi possono stimolare una risposta sensoriale forte, influenzando le emozioni e le percezioni della persona che li interpreta o che riceve la lettura. L’atto di osservare e riflettere su queste immagini attiva il senso della vista in modo profondo. Come toccare le carte, mescolarle, stenderle sul tavolo e raccoglierle può coinvolgere anche il senso del tatto. Alcuni lettori di tarocchi attribuiscono grande importanza a questa connessione fisica, considerandola un mezzo per creare un legame energetico tra il mazzo di carte e il consultante. Non solo, molte persone che lavorano con i tarocchi sviluppano una forma di “intuizione sensoriale”, una sorta di percezione affinata che non si basa solo sull’interpretazione razionale delle carte, ma anche su un “sentire” intuitivo. Questo può essere visto come una sensibilizzazione a sensazioni sottili che si manifestano attraverso i sensi fisici o interiori. E spesso i tarocchi sono utilizzati come strumento di meditazione. L’osservazione meditativa delle carte può diventare un’esperienza sensoriale profonda, in cui ogni dettaglio dell’immagine viene “assorbito” attraverso i sensi, aiutando a focalizzare la mente e a connettersi con l’intuizione.

Autori: Sostene Schena
Editore: Casa Editrice Kimerik
Pagine: 408