Ricerche di mercato, tendenze sensoriali, nuovi metodi e analisi di prodotti
 

Sensorialità e missioni impossibili

È inutile negare, per noi sensorialisti ogni cosa che suscita l’attenzione e desta l’interesse diventa l’obiettivo per un disegno sperimentale al quale far seguire un test. Ma a volte le cose ci vanno male e, lo ammetto, la delusione è davvero tanta. Proprio in questo periodo natalizio ci è sfuggito il panettone da 700 mila euro che ha fatto un pasticcere di Carmagnola. Non lo citiamo per due motivi: ha trovato un modo subdolo per sfuggire al nostro test (non avremo mai un budget simile da mettere a disposizione, soprattutto pensando alle inderogabili repliche) e perché è un vero schiaffo alla povertà e quindi poco si addice ai nostri tempi. Ci auguriamo perfino che gli acquirenti lo trovino pessimo.
Ci consoliamo pensando che possiamo ancora avere l’ambizione di mettere in test il Lafite 1787, che si crede appartenuto a Thomas Jefferson, bottiglia venduta per 156.450 dollari in un’asta di Christie’s a Londra nel 1985. Ma tutto sommato che senso avrebbe metterla in test? Tanto è unica e il suo mercato l’ha già trovato.
Meglio passare ai caffè: con 3.000 euro a chilo (poco più, poco meno) troviamo il colombiano Ospina Dynasty Coffee, ma possiamo divertirci anche con il Black Ivory che ormai è sotto i 2.000 o con il democratico Kopi Luwak che sta sotto i 1.000 euro. Di quest’ultimo dobbiamo però accertarci che le laboriose civette delle palme che lo elaborano non siano mantenute in cattività per la produzione.
Ma potremmo anche impostare un test sul tonno giapponese Bluefin che richiede un budget vicino ai 7.000 euro a chilo o, se vogliamo risparmiare, sul manzo Wagyu, sempre del sol levante, che costa solo 400 euro per chilogrammo.
Insomma, abbiamo tanti cibi pregiati (i meloni Yubari che si possono trovare all’asta a poco più di 10.000 euro cadauno, il tartufo bianco d’Alba che a seconda dell’annata varia dai 2.000 ai 3.500 euro al chilo, il caviale che può arrivare al 20.000 e il pollo Ayman Cemani che te lo porti a casa con 2.500 euro), perché vogliamo fare proprio un test con un panettone che ha assunto quarti di nobiltà grazie all’oro e ai diamanti di cui si adorna?

Luigi Odello