Sensory News

Ricerche di mercato, tendenze sensoriali, nuovi metodi e analisi di prodotti
 

Emozioni nel bicchiere, il ruolo delle neuroscienze

Quando si opera con l’analisi sensoriale di fatto la rilevazione dei dati avviene mediante il linguaggio e la dimensione del percepito espressa con scale aggettivate (in via di estinzione, per fortuna) o numeriche, discrete e continue. Ma cosa succede quando invece ci rivolgiamo alle neuroscienze e quindi abbiamo una misurazione che porta direttamente al lavoro del cervello? L’International Academy of Sensory Analysis opera da quasi due anni con la correlazione tra misurazioni classiche e misurazioni attraverso EEG, ECG e conduttanza cutanea, sia su vini, sia su altri prodotti come per esempio il caffè. Sentiamo quindi dalla voce di una protagonista del versante neuroscientifico, la ricercatrice del Cnr di Pisa Lucia Billeci, quali sono stati i risultati raggiunti.
Al link il suo intervento al workshop che si è tenuto Vite Colte a Barolo.

La Latteria Turnaria di Tignale alla ribalta su Canale 5

Riprendiamo volentieri il comunicato di Latteria Turnaria.

La puntata di domenica 26 novembre 2023 del programma Mela Verde trasmessa su Canale 5 ha visto protagonisti il territorio di Tignale sul Garda e le sue ricchezze ed eccellenze agroalimentari.
La presentatrice Ellen Hidding ha passeggiato negli uliveti di Tignale, dove ha intervistato il Presidente di Aipol Silvano Zanelli che ha parlato dell’ulivicoltura del Parco Alto Garda Bresciano.
Il Presidente della Soc. Coop. Agricola Latteria Turnaria di Tignale Battista Berardinelli ha poi illustrato la coltivazione delle piante di ulivo fatta totalmente con metodi biologici, la raccolta delle olive e la lavorazione delle stesse presso il frantoio locale, dove nasce una delle eccellenze del territorio, un olio evo di qualità superiore. Un particolare focus è stato fatto anche sugli agrumi del Garda, nello specifico al limone al quale è stato anche dedicato un Codice Sensoriale, materia prima eccezionale che cresce nelle storiche Limonaie del Garda, alcune magistralmente recuperate e messe in produzione e dalla quale nasce una marmellata che racchiude in sé tutti i principi organolettici e sensoriali degli agrumi gardesani. Si è anche parlato della limonaia di Piovere, elegantemente ristrutturata per accogliere turisti da tutto il mondo ed entrare a fare parte del progetto Albergo Diffuso di Piovere.
Grande attenzione é stata data al racconto del recupero, da parte di Latteria Turnaria, dei vecchi alberi da frutto quasi ormai scomparsi quali meli e peri così come dell’antico mais per uso alimentare, progetto in collaborazione con le Università di Pavia e di Milano.
Lo chef Sergio Demonti dell’Osteria La Miniera di Tignale ha poi illustrato le proprietà sensoriali dell’olio di Tignale abbinandolo a due piatti magistralmente preparati con prodotti a chilometro zero.
Per chi si fosse perso la puntata è possibile collegarsi al link.

Per tutte le informazioni inerenti i prodotti.

Il Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato presenta il seminario: “I sapori della carne di Fassone di razza piemontese e dell’olio extravergine di oliva del Monferrato incontrano i vini docg e doc delle terre di Aleramo”

Riprendiamo volentieri il comunicato di Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato.

Appuntamento per venerdì 8 dicembre alle 10:30, nella sala del Torrione dell’Antico Castello di piazza Carlo Alberto a Moncalvo (Asti).

Un appuntamento imperdibile quello promosso dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato in programma per venerdì 8 dicembre alle 10:30, nella sala del Torrione dell’Antico Castello di piazza Carlo Alberto a Moncalvo, in provincia di Asti, dove andrà in scena il seminario dal titolo “I sapori della carne di Fassone di razza piemontese e dell’olio extravergine di oliva del Monferrato incontrano i vini DOCG e DOC delle Terre di Aleramo”.
L’evento, realizzato in collaborazione con la “Strada del Vino e del cibo Astesana” e la Bottega del Vino di Moncalvo nell’ambito della 385° Fiera nazionale di Sua Maestà il Bue Grasso e della 18° Rassegna dell’olio di oliva extravergine del Monferrato, vuole essere un vero e proprio momento di formazione oltre che di informazione destinato a operatori e consumatori volto a valorizzare i grandi vini e le straordinarie carni del territorio, protagonisti, insieme ai pregiatissimi oli monferrini, di questa seminario enogastronomico davvero speciale.

“Come Consorzio – dichiara Vitaliano Maccario, Presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato – crediamo fermamente nel valore delle sinergie e delle connessioni che possono nascere tra le eccellenze del nostro territorio. Questo evento ben rappresenta questo spirito, mosso dall’intento di celebrare tre protagonisti indiscussi della nostra filiera agroalimentare. I nostri vini, così come le carni e l’olio del Monferrato, sono infatti prodotti di altissimo pregio, che raccontano, ognuno per la propria storia, la vocazione alla qualità enogastronomica del nostro territorio”. E aggiunge: “Per noi è un privilegio poter accompagnare le ricette dello chef Paolo Ghi con i vini del nostro Consorzio, che tutela 13 grandi Doc e Docg e con i suoi 12 mila ettari rappresenta da solo un terzo della produzione vitata Doc e Docg piemontese”. “Si tratta di un’iniziativa aperta a consumatori e appassionati – spiega Stefano Chiarlo, Presidente della Strada del vino e del cibo Astesana – alla scoperta dei sapori della carne di Fassone di razza piemontese e dell’olio extravergine di oliva del Monferrato in abbinamento alle straordinarie Doc e Docg delle Terre di Aleramo”. Aggiunge Augusto Olearo, Presidente della Bottega del Vino di Moncalvo, “È un evento che speriamo sia il primo di una lunga serie e che cerca di valorizzare e far apprezzare ai consumatori da un lato le caratteristiche qualitative nutrizionali e salutistiche della carne di razza Piemontese e, dall’altro, far scoprire nel nostro territorio la nuova realtà produttiva olivicola del Monferrato alla presenza dei produttori”.

Un percorso sensoriale dove lo chef Paolo Ghi della Scuola Alberghiera di Agliano Terme ed Asti “racconterà” le proprietà organolettiche, nutrizionali e salutistiche distintive della carne di razza piemontese e la versatilità di impiego nella gastronomia del Monferrato anche con una serie di ricette e proposte tipiche della cucina territoriale. I piatti in degustazione saranno abbinati ai vini Doc e Docg delle Terre di Aleramo, Grignolino d’Asti Doc, Freisa d’Asti Doc, e Barbera d’Asti Docg in particolare. Il tutto arricchito dagli olii extravergine di oliva dei produttori del Monferrato che hanno di recente intrapreso un lavoro di selezione di cultivar pregiate adatte al Monferrato. Eccellenze queste che nei prossimi mesi troveranno una sintesi complessiva in un percorso del vino, dell’olio extravergine di oliva e del cibo delle Terre di Aleramo quale offerta enoturistica di territorio.

Analisi e validazione statistica nei test sensoriali ad alta utilità informativa

Esistono ancora l’assaggio e la degustazione? È una domanda che sorge spontanea dalla constatazione che ogni presentazione di un vino o di un’altra bevanda, o di un’elaborazione gastronomica, oggi viene targata come analisi sensoriale. Ma per noi tale non è, perché in ambito scientifico si può parlare di analisi sensoriale solo quando esiste un disegno sperimentale, viene condotto un test secondo determinati criteri e i dati sono elaborati e sottoposti a verifica secondo attendibilità, affidabilità ed esaustività. Tra i test più utilizzati oggi troviamo quelli ad alta utilità informativa, quelli considerati dal prof. Eugenio Brentari dell’Università di Brescia nella relazione che riportiamo in video tenuta a Vite Colte a Barolo durante il workshop dell’International Academy of Sensory Analysis.

Ad Alba la consegna dello “Zappino del Trifolao”

Domenica 19 novembre alle ore 10.30 nella sala del Consiglio del Comune di Alba il Centro Nazionale Studi Tartufo d’intesa con il Comune di Alba e la Fiera internazionale del Tartufo bianco d’Alba ha consegnato lo “ZAPPINO DEL TRIFOLAO”, simbolo della “cerca e cavatura” nei campi del sapere, a Paola Bonfante, botanica, e a Rengenier C . Rittersma, storico.

Il riconoscimento è stato assegnato per la prima volta lo scorso anno a Piercarlo Grimaldi, antropologo, e ad Antonella Brancadoro, direttrice dell’Associazione Nazionale Città del Tartufo, per il loro contributo al riconoscimento UNESCO della Cerca e cavatura del tartufo come patrimonio immateriale.

Paola Bonfante, Professoressa emerita nell’Università di Torino (già Prof. ord. di Botanica), fa parte dell’Accademia dei Lincei, dell’ Accademia delle Scienze di Torino, dell’Accademia di Agricoltura di Francia e dell’Accademia Europea. Ha dedicato la sua attività scientifica alle interazioni piante-microorganismi, e specialmente alle simbiosi tra funghi e piante (micorrize, tra le quali quelle del tartufo). Durante l’incontro ha presentato il suo affascinante libro Una pianta non è un’isola. Alla scoperta di un mondo invisibile, Da quando hanno colonizzato la terra infatti, circa 470 milioni di anni fa, le piante hanno svolto funzioni che sono alla base della vita sul nostro pianeta, e non lo hanno fatto da sole: ci sono riuscite grazie a una rete di interazioni stabilite non solo con le loro simili, ma anche con invisibili comunità microbiche composte da milioni di organismi che abitano il suolo e le radici, relazioni tanto nascoste quanto preziose sia per la salute dell’uomo sia per quella dell’ambiente, ora in pericolo a causa prima di tutto del cambiamento climatico.

Rengenier C. Rittersma è uno storico-filologo formatosi presso le università di Amsterdam e Heidelberg e presso IUE (Firenze). Vivendo nel Mugello-Alto Val di Sieve (2000-2007) si è appassionato della cerca dei funghi e dei tartufi, dopo aver addestrato il suo Jack Russell Terrier di nome Golia. Nel 2003 ottenne l’autorizzazione per la raccolta dei tartufi presso il Corpo Forestale di Firenze. Dal 2008 vive con la sua famiglia in Germania e svolge attività di ricerca e d’insegnamento. Insegna all’università di Magonza e del Piemonte Orientale, sede di Alessandria. Tra i suoi temi preferiti spiccano la storia dei prodotti tipici e la storia socioculturale del tartufo in Europa. Durante l’incontro ha raccontato l’esito delle sue ampie e tenaci ricerche d’archivio sull’uso del tartufo come strumento diplomatico da parte dei Savoia e dei loro ambasciatori, tra i quali il Malabaila di Canale, in particolare con la corte imperiale di Vienna, oggetto di un interessante saggio ristampato per l’occasione dal Centro Studi Tartufo.

Antonio Degiacomi

L’espressione delle emozioni mediante l’innovazione dei test ad alta utilità informativa

Nuovi metodi che rendono l’analisi sensoriale più affidabile, attendibile ed esaustiva: è questo il risultato – di gran lunga superiore a quello fissato dall’obiettivo di descrivere e misurare le emozioni – che ha portato il progetto sullo studio delle emozioni dei vini intrapreso negli ultimi due anni dall’International Academy of Sensory Analysis sotto il coordinamento della professoressa Francesca Venturi e con la partecipazione di sette università e due istituti di ricerca.

Luigi Odello ne ha parlato nel suo intervento al workshop organizzato da Iasa presso Vite Colte di Barolo in cui ha affermato che, per le scienze sensoriali, è ora di un cambio di paradigma, non solo perché le nuove tecnologie ci consentono di generare test più economici toccando direttamente il pensiero del consumatore, ma anche per gli approfondimenti metodologici e statistici che hanno permesso di osservare la realtà, rappresentata da un prodotto o da qualsiasi evento che interagisca con il sistema sensoriale, da prospettive diverse, ricavando così informazioni preziose utilizzabili nelle imprese in più aree: dagli acquisti al marketing, passando per la produzione e la ricerca e sviluppo.

In video la relazione completa.

Come fare e apprezzare la grappa: una nuova edizione

Merito quindi di Odello di aver capito l’anima della grappa: sì perché i distillati, in quanto spiriti, devono pur avere un’anima”: così scriveva nel 1983 Ezio Rivella, allora presidente dell’Union Internationale des Oenologues nella prefazione alla prima edizione di questo volume.

Chi ha parlato per primo in maniera scientifica di analisi sensoriale applicata alla grappa, credo – e ne sono convinto – sia stato Luigi”: così ha scritto Bruno Pilzer, past president dell’Istituto Trentino Grappa e mastro distillatore di vaglia, nella prefazione dell’attuale edizione.

Sì, perché sono passati 40 anni tra la prima edizione e quella presente e, con l’evoluzione della grappa – sia in termini di produzione, sia di qualità di consumo – l’esistenza di Come fare e apprezzare la grappa si è fatta ancora più importante tanto per i grappaioli – anche per quelli che si cimentano con alambicchi in miniatura – quanto per gli appassionati che desiderano scoprire cosa c’è dietro un bicchierino dell’acquavite ambasciatrice del made in Italy.

In questo manuale, sicuramente il più diffuso in assoluto, c’è proprio tutto quanto può interessare al produttore e al bevitore saggio: la distillazione artigianale e la legge, la materia prima, gli alambicchi, la teoria e la pratica della distillazione, le alterazioni della grappa e i rimedi, l’invecchiamento e l’aromatizzazione, la valutazione sensoriale.
Quanti interessati possono trovare su shop.assaggiatori.com un saggio del volume.

Autore: Luigi Odello
Editore: Centro Studi Assaggiatori
Formato: 12 x 21
Pagine: 124

Come la narrazione migliora la sensorialità e la nutrizione

La narrazione migliora la sensorialità e la nutrizione? Da quanto emerge dal breve webinar, realizzato per anticipare un argomento che avrà un posto importante durante il Master universitario “Scienze sensoriali per un’alimentazione sana e consapevole” in preparazione all’Università di Pisa, la narrazione risulta fondamentale. Insomma, si potrebbe dire che il sapere aumenta il sapore, ma concorrono molti altri fattori, non ultimo l’ambiente in cui un prodotto viene consumato, le garanzie che si possono presentare e, non ultima, la bravura del narratore.

Per maggiori informazioni.

Blockchain e Smart Contract tra le tecnologie innovative per la trasformazione digitale di filiere agroalimentari interconnesse

La blockchain e gli Smart Contract stanno rivoluzionando le filiere agroalimentari, garantendo tracciabilità e trasparenza, favorendo la cooperazione degli attori delle filiere e migliorando la loro reputazione verso il cliente. Tuttavia, i costi di archiviazione dei dati sulla blockchain sono ancora una sfida in questo contesto, a cui si aggiunge la necessità di interagire con diverse tecnologie di blockchain. Questo perché, in un contesto di filiere interconnesse, filiere diverse potenzialmente usano tecnologie diverse, ognuna con la propria modalità di scrittura e lettura dei dati in blockchain. Un’interazione più agevole con la blockchain, basata su interfacce semplificate e indipendenti dall’implementazione di blockchain e su strategie di contenimento dei costi, permette una gestione più efficiente e economica delle filiere.

Una possibile soluzione è quella di nascondere la complessità insita nell’interazione con tecnologie per blockchain diverse dietro un approccio orientato alle risorse: la risorsa centrale di una filiera agroalimentare diventa il “prodotto”, che si arricchisce di dati via via che il prodotto stesso evolve e si trasforma lungo la filiera, dal produttore al consumatore. Ogni attore si trova davanti un’interfaccia semplificata che chiede solo quale informazione scrivere e quale leggere dalla blockchain, mentre tutta la logica algoritmica mirata alla riduzione dei costi è del tutto nascosta all’utente. Tutto questo mira a semplificare l’operatività degli attori di filiera e incentivare l’adozione di questo tipo di tecnologie. Tale soluzione semplifica anche l’interazione tra diverse implementazioni di blockchain, aprendo la strada a una gestione più efficiente e accessibile di filiere interconnesse.


I NOSTRI AUTORI

Devis Bianchini
Professore ordinario Università di Brescia
Professore ordinario di Informatica al Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università degli Studi di Brescia. Le principali tematiche di ricerca riguardano i modelli e gli strumenti per la progettazione di Sistemi Informativi su Web, la progettazione e implementazione di architetture software orientate ai servizi, la ricerca di dati e servizi su Web, il Web Semantico per la modellazione di dati e servizi digitali, l’esplorazione e gestione di Big Data e Open Data, l’applicazione della tecnologia blockchain in trust-based collaborative processes. Queste tematiche sono state approfondite e applicate in progetti di ricerca nazionali e internazionali, di ricerca di base e industriale. È coordinatore scientifico per l’Università degli Studi di Brescia per i progetti industriali Smart4CPPS (www.smart4cpps.it) e FISVAL (Filiera Integrata e Sostenibile per la produzione di VALvole smart) e per il progetto Smart Manufacturing 2020 (Cluster Nazionale Fabbrica Intelligente), portando strumenti innovativi e tecniche di Big Data Exploration (BDE) per l’individuazione, la diagnosi e la previsione di anomalie in sistemi Cyber Fisici. È stato recentemente responsabile scientifico del progetto ODE (Open Data Exploration), finanziato da Regione Lombardia, per l’esplorazione di Open Data nel dominio della mobilità urbana e extra-urbana. Ha al suo attivo più di 130 pubblicazioni tra atti di conferenze, libri e articoli su riviste nazionali e internazionali.