Sensory News

Ricerche di mercato, tendenze sensoriali, nuovi metodi e analisi di prodotti
 

Il desiderio di esperienze sensoriali

sn 3Facendo la somma delle iscrizioni ai quattro Stratus Tasting (Grappa & C, Coffee Experience, Narratori del gusto special guest per vini e aceti) realizzati ad Agrifood Club durante Vinitaly dal 6 al 9 aprile 2014 otteniamo il bel numero di 1.882, pari a 455 al giorno. E’ la conferma di un successo che si ripete da oltre un quarto di secolo, senza che si siano attivate trombe della comunicazione oltre le nostre che, come si sa, per quanto qualificate, sono di portata limitata.

Come si può allora spiegare una simile affluenza che con ogni probabilità supera qualsiasi altra operazione di animazione fieristica? Crediamo che alla base ci sia il desiderio di esperienze sensoriali fatte in un certo modo. I banchi di assaggio per loro natura non vincolano i partecipanti a orari perché occupano l’intero intervallo temporale, la gente può assaggiare con tutta la calma che vuole in un ambiente avulso da logiche commerciali, seguita da esperti e, soprattutto, confrontando prodotti diversi. E’ insomma l’ideale per apprendere e appropriarsi di autonome capacità di scelta, giusto ciò che desidera il consumatore di oggi.

Se di conferma questa teoria dovesse avere necessità si può facilmente riscontrare in un’iniziativa inedita che quest’anno ha caratterizzato l’Isola Sensoriale gestita dal Centro Studi Assaggiatori: la comunicazione dei prodotti attraverso l’uso delle mappe sensoriali. Microseminari da mezz’ora appena in cui gli operatori imparavano a conoscere le merceologie presenti al banco di assaggio attraverso mappe sensoriali che consentono di proiettare il percepito per poi comprendere, con l’assistenza di una guida, a cosa è dovuto un determinato carattere di un prodotto. La richiesta di partecipazione è quasi sempre stata superiore alle possibilità di accoglienza che offriva la saletta del banco.

Presi per la gola: ma ce la raccontano giusta? Etica e tecnica della comunicazione dei prodotti tipici e dei loro territori

ndgA Ferrara il 17 maggio 2014 in Piazza del Municipio si terrà la Convention dei Narratori del gusto durante la quale verrà affrontata la tematica relativa all’etica e alla tecnica della comunicazione dei prodotti tipici e dei loro territori.

Si dice che l’Italia potrebbe vivere e prosperare con ospiti provenienti da ogni parte del mondo in cerca di bellezze paesaggistiche e artistiche, del buon mangiare e del buon bere, della simpatia e del divertimento. Sappiamo che molte di queste cose sono vere e accadono, ma si potrebbe migliorare di molto. Come? Per quanto riguarda la parte inerente alla comunicazione raccontando sempre la verità in modo divertente e coinvolgente. Succede? Non sempre. Molte volte la nostra bella realtà viene tradita con storie inventate di sana pianta, altre è deturpata da una narrazione approssimata, pesante, lacunosa, tediosa.

Insomma, qual è il livello della comunicazione dei prodotti tipici e dei loro territori? E’ tale per cui merita una condanna o un’assoluzione?
Sarà il tribunale che si insedierà a Ferrara durante il Festival di Altroconsumo a stabilirlo: per ora vi presentiamo la corte e alcuni dei testimoni, ma ne stiamo attendendo altri ancora, tra i quali rappresentanti di ministeri e autonomie locali. E ci sarà una giuria vera, quella popolare, quella composta dai consumatori.

La partecipazione alla convention è gratuita e libera, ma il numero limitato di posti rende d’obbligo l’iscrizione al link sottostante:

http://goo.gl/R4BpDm

 

La certificazione sensoriale: una modalità innovativa per dare valore al made in Italy

iasaIl territorio ha valore quando esprime prodotti eccellenti. Un assioma che pare essere confutato dall’attuale tendenza di dare valore a un prodotto concedendogli semplicemente un’indicazione geografica.

In realtà è poi il mercato a fare giustizia premiando solo quei manufatti che gratificano il fruitore, elevando il suo status e donandogli un particolare piacere nell’atto di consumo. In definitiva è la percezione che determina l’eccellenza e questa si descrive e si misura attraverso l’analisi sensoriale, disciplina che, applicata secondo canoni scientifici, può portare alla certificazione quale garanzia della soddisfazione dell’utente finale.

Questa sarà la tematica che verrà affrontata durante la tornata di Iasa in collaborazione con l’Istituto Eccellenze Italiane Certificate il 13 maggio 2014 a Brescia presso l’Iszler dalle ore 9.00.

La partecipazione alla tornata è gratuita e libera, ma il numero limitato di posti rende d’obbligo l’iscrizione al link sottostante:

http://goo.gl/nU5RTX

Lunedì sera Report, e sapremo il caffè che beviamo. Davvero?

luigi-odelloLunedì sera Report di Rai3 tratterà della qualità del caffè. Nei promo che sono usciti abbiamo visto giovani in cerca di celebrità trinciare giudizi terribili su bar famosi. Due, tre, quattro, cinque: valutazioni complessive espresse con disinvoltura, poi avvalorate con caratteri specifici degni del buon Veronelli della prima ora. Non è uscito il sentore di sperma, che pure nel caffè in certi casi si può ravvisare, ma il legno marcio, la terra e la gomma bruciata non sono mancati. Con tanta sicurezza hanno persino affermato se c’era tanta o poca Robusta. Ma anche manager attempati di associazioni potenti non hanno rinunciato alla visibilità in cambio di una battuta cattiva sul caffè made in Italy.

Da noi Bernardo Iovene, l’autore del servizio, si è fermato un’intera mattinata. Abbiamo parlato a lungo della qualità del caffè, abbiamo riunito un panel dimostrativo per fargli vedere come si assaggia in gruppo affinché il giudizio possa essere attendibile, affidabile e il più possibile esaustivo. Probabilmente non compariremo, non siamo stati cattivi e quindi non meritiamo il premio. Se così sarà non potremo che esserne felici: non è nel nostro DNA cavalcare tigri. Che nel settore del caffè si possa fare di meglio lo affermiamo da qualche lustro con un metodo assolutamente opposto: mettendo in risalto modelli di qualità. Lo facciamo con i corsi ai quali hanno partecipato quasi 9.000 allievi in tutto il mondo, l’abbiamo fatto con 5 edizioni dell’International Coffee Tasting (che si ripeterà a ottobre) e da quest’anno mettiamo in evidenza anche gli assaggiatori che lavorano con passione e umiltà attraverso il Best Coffee Taster, un concorso che si basa su un motore statistico collaudato da oltre 10 anni, validato addirittura con sentenze di tribunali.

I nostri assaggiatori sanno che non possono fidarsi di loro stessi, sanno che la sensibilità nei confronti di una singola molecola può variare da momento a momento da un sedicesimo a sedici volte la propria media, e quindi esprimono quello che percepiscono senza assolutismi, lontani dal sensazionalismo, coscienti che se sentono la geosmina (sentore di legno marcio, terra, buccia di salame, pavimento di cantina umida) in un preciso momento, potrebbero non sentirla più dopo poche ore. Ecco perché si lavora in gruppo: 5 persone minimo, ma normalmente 7 o 9, 13 nei casi più complicati quando si fanno perizie che possono portare all’assoluzione o alla condanna di un produttore.

Lunedì noi saremo a Vinitaly con 219 referenze (Grappa, liquori, caffè, vini e Aceto Balsamico) presenti al più grande Stratus Tasting del mondo e quindi non vi raggiungeremo con Sensory News, che anticipiamo, se non altro per esprimere una parola di solidarietà verso tutti quei torrefattori che lavorano per la qualità ma non sono ancora riusciti a raggiungerla, per tutti i baristi che fanno un espresso eccellente ma un bel giorno gli è stato bocciato da qualcuno e ancora si stanno chiedendo il perché.

Imparare gratis le mappe sensoriali

sn3Tra le diverse tecniche che si usano nella degustazione, quella delle mappe sensoriali è indubbiamente la più facile e divertente. Non solo consente di scoprire in profondità il carattere di un prodotto, ma permette giochi di coppia e di gruppo, sfide tra amici e confronti tra prodotti.

Gli esperti del Centro Studi Assaggiatori insegneranno gratuitamente questa tecnica ai visitatori dell’Isola Sensoriale a Vinitaly attraverso micro seminari che saranno dedicati a grappa, caffè, vini per momenti speciali e aceto balsamico di Modena. Tutte le mattine, con inizio alle ore 11 il giorno 6 e alle 10 tutti gli altri giorni.

In italiano nei giorni pari e in inglese in quelli dispari.

Per iscriversi:

https://docs.google.com/a/assaggiatori.com/forms/d/1IGfgYkTk2AxeXldo0C0PYs3CaG_5rpozpIc8ZPH8ZSo/viewform

 

 

Vorresti avere gratuitamente il Codice Sensoriale Vino?

copertina CSV1 copiaIl Codice Sensoriale è sicuramente la pubblicazione che consente di apprendere i segreti del vino con la minore fatica, divertendosi.

Nata secondo la formula innovativa dei Narratori del gusto e realizzata recentemente dal Centro Studi Assaggiatori sarà inviata in omaggio a tutti i visitatori dell’Isola Sensoriale che si terrà a Vinitaly dal 6 al 9 aprile che, dopo aver goduto degli assaggi di una selezione tra i 219 prodotti presenti, si recheranno allo stand di almeno 5 produttori cumulando sul catalogo dell’Isola Sensoriale altrettanti bollini.

Vinitaly, Isola Sensoriale: per 219 esperienze con gli esperti

sn 1Iniziato nel 1988 con Distilla, il banco di assaggio organizzato e gestito dal Centro Studi Assaggiatori, oggi evoluto in Isola Sensoriale, si rivela una formula intramontabile: l’edizione 2014 evidenzia infatti una crescita del 21% dei prodotti presenti (+10% Grappa e liquori, +33% caffè, +34% Narratori del gusto special guest che per la prima volta unisce i vini per momenti speciali all’Aceto Balsamico di Modena).

Quest’anno saranno 219 i prodotti che potranno essere valutati dai visitatori assistiti da esperti e, come sempre, le schede saranno poi elaborate per tracciare le tendenze di consumo. L’iniziativa può infatti vantare, tra le predizioni che l’ hanno resa famosa, le previsioni di crescita delle grappe morbide e quella delle invecchiate, per non parlare degli amari, in un’epoca in cui questa categoria di liquori si dava per finita.

Amari in crescita: Nielsen sbaglia i conti?

foto grappa tastingGli amari nel 2013 hanno raggiunto il bel volume di 9,3 milioni di litri: questo il dato emerso dalla ricerca Nielsen pubblicato la scorsa settimana da Beverfood. Pare un po’ basso, tanto da fare pensare che Nielsen abbia sbagliato i conti. In realtà non è così, perché il numero non comprende il fuori casa, che si avvicina alla metà dei consumi.
Ma la cosa che ci fa più piacere è la conferma di quello che noi avevamo previsto attraverso il Grappa & C Tasting (che si svolge da 25 anni a Vinitaly e ci sarà anche dal 6 al 9 aprile prossimi) già nel 2010, confermato poi nelle edizioni successive. Ma la tendenza non era generalizzata: avevamo messo in evidenza che solo gli amari complessi, di notevole personalità e con evidenti note agrumate, avrebbero avuto fortuna.

Le statistiche degli istituti di ricerca ci hanno dato ragione: le migliori performance le ha registrate il Vecchio Amaro del Capo delle Distillerie Caffo che l’anno scorso ha raggiunto la seconda posizione in Italia e la prima al Sud. I fattori del suo successo sono molti, tra cui una narrazione innovativa che ben compendia la tradizionalità del prodotto, ma alla base ci sta una sensorialità convincente. Come dire: il buono non ha confini, non segmenta la popolazione per genere, età o cultura. Lo beve anche mia nuora che è cinese, e voi sapete quanto i Cinesi siano sensibilmente avversi all’amaro.

Al di la di queste considerazioni rimane un fatto: gli istituti di ricerca fotografano il passato, noi fotografiamo il futuro.Con uno storico di 250.000 test in banca dati non è difficile, l’avere predetto l’avvento delle grappe morbide prima e delle invecchiate poi, solo per fare due esempi, dimostra quanto con certi metodi si possano individuare le tendenze pur in un’epoca in cui i cambiamenti sono decisamente rapidi.

Chi è il miglior assaggiatore di caffè?

bct-2014-itI Tedeschi dicono che il migliore assaggiatore di birra è quello che sa riconoscere una chiara da una scura senza assaggiarla, solo guardandola. Nel caffè sono stati fatti passi avanti e alcuni concorsi proclamano vincitore l’assaggiatore che su una terna di tazzine sa dire quale è quella diversa. Ma da 15 anni l’Istituto Nazionale Espresso Italiano, nei test di conformità, valuta l’efficacia degli assaggiatori attraverso cinque parametri afferenti alla capacità del giudice di essere ripetibile, collimante e discriminante. Il tutto pesato secondo un metodo messo a punto dall’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè con la collaborazione scientifica del Centro Studi Assaggiatori.

Ecco perché quest’anno lo Iiac ha deciso di lanciare una competizione, Best Coffee Taster, che riguarda tutti quelli che si sentono capaci di valutare il caffè, assaggiatori o amatori, senza fare differenza. La prima sessione è già stata svolta in Sardegna, organizzata da Altogusto, ma già un’altra decina è in programma, basta andare sul sito www.assaggiatoricaffe.org per sapere dove si terranno. Tutti possono chiedere di organizzarne una e ogni volta che vengono acquisiti nuovi dati cambia la top ten sul sito. Chi è il migliore assaggiatore di caffè lo sapremo il 15 dicembre e ve lo presenteremo, insieme a chi è arrivato secondo e terzo.
Ma sarà davvero il migliore assaggiatore? Per essere sinceri fino in fondo dobbiamo dire che lo sarà nei confronti di quelli che hanno partecipato e secondo il metodo adottato. Forse il maggior conforto lo riceverà proprio da questo: il metodo è stato validato attraverso l’applicazione a oltre 10.000 giudici.  Non è cosa da poco.

Narratori del gusto special guest: ed ecco i vini per i momenti speciali

IMG_0498Sono state 2.005 le persone che lo scorso anno si sono avvicendate per i quattro giorni di Vinitaly all’Isola Sensoriale gestita dal Centro Studi Assaggiatori compiendo quasi 9.000 assaggi. Ma non si è tratta di una somministrazione svolta con l’obiettivo di rallegrare gli animi dei visitatori, quanto uno dei più grandi test al mondo in cui di ogni partecipante è fotografato sulla base di criteri sociodemografici nonché delle abitudini di acquisto e di consumo. Poi sceglie autonomamente tra le decine di referenze presenti e, assistito, compie la valutazione sensoriale su scheda strutturata.Tutti i dati sono quindi elaborati con tecniche statistiche multivariate e univariate  per comunicare al produttore le performance dei propri prodotti e, al mondo del bere, le tendenze che si manifestano.

Quest’anno nell’ambito della sezione Narratori del gusto vengono riproposti i vini per i momenti speciali, una nicchia che sta sempre più intrigando il mercato. Liquorosi o da dessert sono infatti oggi da considerarsi termini riduttivi, perché la categoria è ben più ampia e i momenti di consumo stanno facendosi variegati.

Non di rado sono vini che devono essere spiegati: ed ecco perché quest’anno l’Isola Sensoriale diventa interattiva con gli stand dei produttori mettendo a punto un meccanismo che premia con il nuovissimo Codice Sensoriale Vino i visitatori che, dopo aver degustato il prodotto al banco di assaggio, si recano dal produttore del vino.

Per informazioni: info@assaggiatori.com