Come innovare i workshop
Chi è Agriform
Saper narrare con la bellezza delle parole
Saper gestire le proprie emozioni e valorizzarle davanti a un pubblico, ha una sua vita, è un processo comunicativo molto delicato che ha alla base l’idea di scambio che sottintende tutti i tipi di comunicazione sana.
Un corso innovativo proposto da Pietro Arrigoni, regista della cooperativa Fasolmusic.coop, socia dei Narratori del gusto, con la finalità di far comprendere ai partecipanti che comunicare con le parole e il corpo costituisca un’ esperienza forte e complessa non solo sul piano cognitivo-culturale e tecnico-formale ma anche nell’atto di sperimentare le proprie relazioni logiche ed affettive, creative ed espressive, mettendosi cioè in contatto con le proprie emozioni ed imparando ad esprimerle.
Nuovi corsi avanzati per Espresso Italiano Trainer, ambasciatori del vero espresso italiano
Sono riuniti in un albo che ne conta più di 160 in diversi paesi nel mondo. Non si tratta di un’élite esclusiva, bensì di professionisti che hanno iniziato un percorso per la diffusione della cultura dell’espresso italiano. Si chiamano Espresso Italiano Trainer, figure abilitate allo svolgimento del seminario Espresso Italiano Experience, incontri dedicati a operatori e consumatori attenti in cui si forniscono le informazioni e la tecnica di assaggio di base per valutare quello che si trova in tazza.
Si diventa Espresso Italiano Trainer frequentando lo specifico corso di abilitazione successivamente alla frequenza dei corsi di patente per Assaggiatore di Caffè, di Espresso Italiano Specialist e di psicofisiologia sensoriale. Per chi ha frequentato già i primi due corsi, è quindi sufficiente la frequenza al corso di psicofisiologia sensoriale del 17 marzo 2016 e all’abilitazione a Espresso Italiano Trainer il 18 marzo (entrambe le giornate si terranno a Brescia).
Chi desiderasse approfondire ulteriormente l’analisi sensoriale del caffè potrà inoltre frequentare il 15 marzo il corso Caratterizzazione Sensoriale delle Monorigini e delle Miscele e il 16 marzo il corso Espresso Italiano Roasting.
Per informazioni e iscrizioni cliccare qui
I seminari di assaggio espresso italiano a Ism 2016
Mappa sensoriale: Grondona, boccini antica Genova
I veri biscotti della tradizione genovese, ricchi e semplici. Fatti con l’originale ricetta della pastafrolla ligure arricchita con frutta candita, uvetta sultanina, pinoli di prima qualità e veri semi d’anice. Solo ingredienti autentici e genuini.
Come eliminare un giudice stanco
Come dire: un buon software mette fine alle annose discussioni sul fatto che i giudici siano stati selezionati bene, sui quanti campioni si possono somministrare in una sessione e su quante sessioni si possono fare prima che il panel smetta di funzionare come dovrebbe.
Siamo veramente disposti a innovare?
Nel corso della mia esperienza al Centro Studi Assaggiatori ho appreso la notevole importanza dell’analisi sensoriale. Si tratta di un vero e proprio strumento di lavoro che fa da ponte tra le materie prime, i territori, le persone e la comunicazione. Riesce a descrivere le qualità di ogni singolo alimento attraverso tecniche innovative e il suo fine ci porta a decifrare tutte le sensazioni che ci evocano prodotti come cioccolato e vino; i risultati ottenuti dalla valutazione sensoriale vengono poi applicati alla ricerca e allo sviluppo di nuove tecnologie o di nuove produzioni, per il controllo della qualità del prodotto stesso e per migliorare le strategie di comunicazione e marketing. Valutando i campi di applicazione ai prodotti enogastronomici di queste tecniche, reputo che alcune realtà, come quella del vino, siano molto più avanti rispetto ad altre cui ho avuto modo di approcciare e seguire nelle ultime settimane, soprattutto quello del cioccolato.
Inno alla inutilità
Quando venni a contatto per la prima volta con le monodosi per preparare il caffè – credo fosse il 1990 o giù di lì – pensai che fossero inutili, che nessuno avrebbe mai abbandonato il rito della moka a casa solo per la praticità di schiacciare un pulsante e servirsi un caffè. Mi sbagliavo. Nei decenni che seguirono cialde e capsule crebbero a dismisura diventando un fenomeno sociale, in barba a tutti i predicatori dell’ecosostenibile.