Sensory News

Ricerche di mercato, tendenze sensoriali, nuovi metodi e analisi di prodotti
 

Blockchain e Smart Contract tra le tecnologie innovative per la trasformazione digitale di filiere agroalimentari interconnesse

La blockchain e gli Smart Contract stanno rivoluzionando le filiere agroalimentari, garantendo tracciabilità e trasparenza, favorendo la cooperazione degli attori delle filiere e migliorando la loro reputazione verso il cliente. Tuttavia, i costi di archiviazione dei dati sulla blockchain sono ancora una sfida in questo contesto, a cui si aggiunge la necessità di interagire con diverse tecnologie di blockchain. Questo perché, in un contesto di filiere interconnesse, filiere diverse potenzialmente usano tecnologie diverse, ognuna con la propria modalità di scrittura e lettura dei dati in blockchain. Un’interazione più agevole con la blockchain, basata su interfacce semplificate e indipendenti dall’implementazione di blockchain e su strategie di contenimento dei costi, permette una gestione più efficiente e economica delle filiere.

Una possibile soluzione è quella di nascondere la complessità insita nell’interazione con tecnologie per blockchain diverse dietro un approccio orientato alle risorse: la risorsa centrale di una filiera agroalimentare diventa il “prodotto”, che si arricchisce di dati via via che il prodotto stesso evolve e si trasforma lungo la filiera, dal produttore al consumatore. Ogni attore si trova davanti un’interfaccia semplificata che chiede solo quale informazione scrivere e quale leggere dalla blockchain, mentre tutta la logica algoritmica mirata alla riduzione dei costi è del tutto nascosta all’utente. Tutto questo mira a semplificare l’operatività degli attori di filiera e incentivare l’adozione di questo tipo di tecnologie. Tale soluzione semplifica anche l’interazione tra diverse implementazioni di blockchain, aprendo la strada a una gestione più efficiente e accessibile di filiere interconnesse.


I NOSTRI AUTORI

Devis Bianchini
Professore ordinario Università di Brescia
Professore ordinario di Informatica al Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università degli Studi di Brescia. Le principali tematiche di ricerca riguardano i modelli e gli strumenti per la progettazione di Sistemi Informativi su Web, la progettazione e implementazione di architetture software orientate ai servizi, la ricerca di dati e servizi su Web, il Web Semantico per la modellazione di dati e servizi digitali, l’esplorazione e gestione di Big Data e Open Data, l’applicazione della tecnologia blockchain in trust-based collaborative processes. Queste tematiche sono state approfondite e applicate in progetti di ricerca nazionali e internazionali, di ricerca di base e industriale. È coordinatore scientifico per l’Università degli Studi di Brescia per i progetti industriali Smart4CPPS (www.smart4cpps.it) e FISVAL (Filiera Integrata e Sostenibile per la produzione di VALvole smart) e per il progetto Smart Manufacturing 2020 (Cluster Nazionale Fabbrica Intelligente), portando strumenti innovativi e tecniche di Big Data Exploration (BDE) per l’individuazione, la diagnosi e la previsione di anomalie in sistemi Cyber Fisici. È stato recentemente responsabile scientifico del progetto ODE (Open Data Exploration), finanziato da Regione Lombardia, per l’esplorazione di Open Data nel dominio della mobilità urbana e extra-urbana. Ha al suo attivo più di 130 pubblicazioni tra atti di conferenze, libri e articoli su riviste nazionali e internazionali.

Antonino Cannavacciuolo nominato Ambasciatore della Nocciola Piemonte Igp delle Langhe con la consegna della Nocciola d’Oro

Riprendiamo il comunicato stampa dell’Ente Fiera della Nocciola e Prodotti Tipici dell’Alta Langa.

Su iniziativa dell’Ente Fiera della Nocciola e Prodotti Tipici dell’Alta Langa, Sabato 28 ottobre, in occasione della cerimonia di inaugurazione della 12° edizione dell’evento “La Nocciola Piemonte IGP delle Langhe nel Salotto dei Gusti e dei Profumi” nell’ambito della 93ª Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, la Nocciola d’Oro delle Langhe è stata conferita ad Antonino Cannavacciuolo, chef con 7 Stelle Michelin, 24 anni di storia e oltre 250 collaboratori, un modello di imprenditoria familiare che ha scelto di fare dell’eccellenza la sua missione.

Antonino Cannavacciuolo ha raccontato del suo entusiasmo e della sua emozione nel venire ad Alba e nelle Langhe, un luogo unico al mondo, un modello da studiare per ciò che si è saputo creare, rendendo prodotti come la Nocciola, il Tartufo, i formaggi e i grandi vini… eccellenza.
Eccellenza che viene dal lavoro quotidiano e meticoloso dei produttori, un esempio ammirevole, visto dai suoi occhi di imprenditore e di chef.
Ha poi raccontato della sua passione per la ricerca maniacale di materie prime di qualità, che lo hanno portato sull’Olimpo dell’alta cucina.
Il suo utilizzo della Nocciola Piemonte IGP delle Langhe prevede l’accostamento anche con gli ingredienti della sua terra d’origine, prodotti che evocano emozioni e un’energia che arriva a caratterizzare anche l’identità e la salute delle persone.

La consegna della Nocciola d’Oro delle Langhe, da parte dell’Ente Fiera della Nocciola, è stato un riconoscimento “per il suo straordinario talento nel creare, con determinazione, costanza e passione, piatti unici ed emozionanti valorizzando materie prime di eccellenza, da quelle della sua terra d’origine a quelle del Piemonte, terra d’adozione, affinché diventi Ambasciatore nel mondo della Nocciola Piemonte IGP delle Langhe, prezioso prodotto delle nostre colline e gioiello dell’alta cucina”.

L’inaugurazione ha previsto anche un intervento di Luigi Odello, Presidente del Centro Studi Assaggiatori, che segue, da oltre 25 anni, test sensoriali e chimici sulla Nocciola Piemonte, con metodi scientifici che si sono evoluti nel tempo, mettendola a confronto con nocciole di altre regioni e nazioni, che hanno dimostrato quanto la Nocciola Piemonte IGP abbia indubbiamente una marcia in più e la varietà Langhe sia un’eccellenza che riesce a distinguersi, sia nel prodotto crudo che dopo la tostatura, acquisendo aromi ancora più complessi ed invitanti.

Flavio Borgna, Presidente dell’Ente Fiera della Nocciola:
“Avere ospite un grande chef come Antonino Cannavacciuolo, uno dei volti più noti della ristorazione italiana, ci ha offerto grande visibilità e potergli attribuire il ruolo di Ambasciatore della Nocciola Piemonte IGP delle Langhe rientra nella nostra strategia di promozione rivolta a realtà di eccellenza, dalle gelaterie alle pasticcerie, ai ristoranti di qualità in Italia e nel Mondo.
Ringrazio il Consorzio Turistico Langhe Experience per aver organizzato un evento così prestigioso in uno spazio gradevole e suggestivo che ha saputo ricreare l’atmosfera di una raffinata pasticceria.
Ringrazio anche il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’imprenditore Mimmo Caruso per aver favorito l’incontro con lo Chef.”

Elisabetta Grasso, Vice Presidente dell’Ente Fiera della Nocciola e Direttore del Consorzio Turistico Langhe Experience:
“Nel lungo week-end del Ponte di Ognissanti, è stato un evento che ha dato grande visibilità alla Nocciola Piemonte IGP delle Langhe, grazie alla presenza dello Chef Cannavacciuolo e all’importante affluenza di pubblico nazionale ed internazionale che ha visitato lo stand e seguito le degustazioni guidate che hanno permesso di comprendere le sue straordinarie qualità organolettiche che la rendono unica al mondo. I momenti di folklore legati alla musica tradizionale e alle Nisurere del Comune di Cravanzana che hanno riproposto l’antica tradizione della raccolta delle nocciole, hanno aiutato a raccontare le emozioni delle autentiche colline dell’Alta Langa”.

L’iniziativa è stata organizzata dall’Ente Fiera della Nocciola e Prodotti Tipici dell’Alta Langa grazie alla collaborazione con l’Ente Fiera Nazionale del Tartufo Bianco d’Alba, l’Unione Montana Alta Langa, il Consorzio Turistico Langhe Monferrato Roero, l’Associazione Commercianti Albesi e il supporto della Regione Piemonte e della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo.

Spezie e aromi: il ruolo nell’attraeza, il pericolo dell’inganno

Che succede quando invece di conservare quello che ha prodotto Madre Natura in un cibo o in una bevanda lo distruggiamo per ricostruirlo poi aggiungendo aromi? È una domanda importante sia per il piacere che ricaviamo da un atto alimentare, sia per l’equilibrio nutrizionale che assumiamo a tavola. Un tema quindi molto importante che verrà trattato durante il Master universitario Scienze sensoriali per un’alimentazione sana e consapevole in preparazione con l’Università di Pisa di cui abbiamo un’anticipazione attraverso il breve webinar di cui il video che vi presentiamo.

Per maggiori informazioni.

Grondona inaugura un nuovo spazio dedicato alla ristorazione all’interno dell’ex mercato del pesce di Genova

Riprendiamo volentieri il comunicato stampa del Biscottificio Grondona.
L’azienda dolciaria genovese inaugura un “salotto della qualità” di 250 metri quadrati negli ambienti ristrutturati dell’edificio di Piazza Cavour a Genova; un bistrot delle eccellenze gastronomiche dove gustare colazioni, pranzi, spuntini e apertivi tutti i giorni dalle 9 alle 20.

È stata inaugurato il 26 ottobre alla presenza del Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, e del Sindaco di Genova, Marco Bucci, il nuovo spazio Grondona dedicato alla ristorazione all’interno dell’ex mercato del pesce di Piazza Cavour, nell’ambito del più esteso progetto di realizzato da Pix Development, società che si occupa di investimento, sviluppo e gestione immobiliare.

L’area, 250 metri quadrati di superficie, 30 tavolini per circa 60 sedute, una decina dei quali disposti su un piano soppalcato, si presenterà come una sorta di bistrot dall’atmosfera elegante, rilassante e internazionale, caratterizzato dalle cromie istituzionali dell’azienda dolciaria genovese.

Saranno servite specialità regionali preparate con la cura e l’attenzione che contraddistingue sia per la qualità delle materie prime e degli ingredienti di alto livello il gruppo Grondona e i suoi marchi Bonifanti, Caffè Bocchia, Ducad’Alba che compongono il Gruppo, i cui prodotti in esposizione costituiscono deliziosi complementi d’arredo.

Il menù proporrà 3 antipasti, 3 primi e 3 secondi. I piatti sono destinati a diventare in breve tempo un punto di riferimento per i genovesi e i turisti desiderosi di ri-scoprire i sapori più autentici e intriganti della nostra tradizione gastronomica.

“Puntiamo a creare un salotto della qualità – afferma Il Presidente Orlando Grondona – e offrire ai nostri ospiti piatti eccellenti e indimenticabili, proprio perché preparati con ingredienti e materie prime di primissima scelta. In altre parole abbiamo portato nel mondo della ristorazione la filosofia che distingue i nostri prodotti da oltre 200 anni. Siamo sicuri che il pubblico, sia quello locale che i turisti che frequenteranno questo spazio, ricco di storia e di fascino, premieranno la scelta di proporre un menù fatto di poche voci, ma ricco di emozioni e di sostanza”.

Lo spazio sarà aperto tutti i giorni dalle 9 alle 20, per colazioni, spuntini, pranzi, merende e aperitivi. All’interno dell’ex mercato ittico troveranno posto anche le insegne Conad e Euronics per un’offerta di vicinato alimentare ed elettronica.

Ritrova, così, l’originaria vocazione commerciale l’edificio realizzato in stile razionalista nel 1933 dall’ingegnere Mario Braccialini. Il restauro è stato molto rispettoso non solo della struttura esterna, ma anche del mantenimento degli elementi distintivi degli interni.

Di grande suggestione, l’originale mosaico in tessere di vetro risalente agli anni ’30, realizzato dalla manifattura Gianese di Venezia su disegno di Pietro Dodero, che caratterizza proprio lo spazio Grondona.

Marco Locatelli: “È ora di accelerare! Vi presento il Consorzio Tutela Valcalepio”

Riprendiamo volentieri la notizia del Consorzio Tutela Valcalepio.
Un cambio in corsa atteso e fortemente voluto per dare un ulteriore impulso al Valcalepio e al suo territorio, un passaggio di testimone tra Enrico Rota e Marco Locatelli per raggiungere nuovi traguardi in una staffetta ideale.

Una presidenza, quella di Marco Locatelli, che inizia sin da subito nell’ottica del movimento e del cambiamento. Nel suo primo cda da presidente, lo scorso 24 ottobre 2023, Locatelli ha subito introdotto una serie di novità che hanno come obiettivo principale quello di muoversi verso il futuro con entusiasmo e convinzione.

“Il vino di Bergamo e dei Bergamaschi, il Valcalepio, ha tutte le carte in regola per conquistare fette sempre maggiori di mercato e noi del Consorzio siamo pronti a spingere sull’acceleratore, la macchina del Valcalepio è in grado di accelerare per raggiungere i traguardi a cui i produttori aspirano e che il valore del prodotto merita”.

Un Consorzio Tutela Valcalepio che esce da questo primo cda aggiornato e con una nuova veste. Innanzitutto è stata approvata all’unanimità l’estensione a 4 membri del comitato esecutivo (Marco Locatelli, Carlotta Grumelli Pedrocca, Michela Moretti e Sergio Cantoni ne sono ora i componenti), che consentirà una maggior rapidità di decisione e di azione da parte del Consorzio.

“Auspico un sempre maggior coinvolgimento di un numero sempre più alto di realtà vitivinicole del nostro territorio nell’azione consortile. Uniti si può, non solo a parole ma anche, e soprattutto, nei fatti”.

Altro cambiamento rilevante riguarda la delega alla rappresentanza del Consorzio in Ascovilo (Associazione Consorzi Lombardi) che è stata affidata al Presidente Locatelli e al Consigliere Cantoni. “È un ruolo importante non solo a livello politico” ha specificato Cantoni, “si tratta di una grande responsabilità a livello di rappresentatività territoriale. Come Consorzio Tutela Valcalepio abbiamo la possibilità di esprimere due consiglieri in Ascovilo e ci piacerebbe che la voce del Valcalepio potesse davvero fare la differenza e portare novità nel quadro delle denominazioni lombarde”.

Altra delega importante quella dei rapporti con gli altri consorzi di tutela e le strade del vino affidata a Enrico Rota forte del suo trascorso e del suo presente di presidente di ambedue gli organismi e della sua fortissima volontà di perseguire obiettivi che portino alla valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti.

Ma le novità più stimolanti vengono dalla parte tecnica e normativa, conclusa la parte preparatoria si è avviato l’iter burocratico per il nuovo disciplinare Valcalepio inviando la bozza con gli allegati alla Regione Lombardia.

Dopo lo stimolante convegno “ Vitigni resistenti: Passato, Presente e Futuro “si vuole aumentare la sperimentazione sui vitigni tolleranti soprattutto su quelli a bacca nera, cercando di seguire le indicazioni dei ricercatori sul migliorare le tecniche di vinificazioni specifiche, sul favorire al massimo l’interazione con l’ambiente ed il territorio bergamasco.

Per chi non avesse potuto partecipare al convegno il filmato completo dello stesso è ora disponibile gratuitamente online sul canale YouTube del consorzio e sul sito www.valcalepio.org

Infine si è messo in cantiere un progetto viticolo di miglioramento di quelle che sono le tecniche di potatura e di cura delle vite, con il prossimo anno verrà proposto ai viticoltori bergamaschi un innovativo corso di potatura sia teorico che pratico aperto a tutti i produttori sia soci che non.

Un inizio spumeggiante per un Consorzio giunto alla sua piena maturità.

Si possono eliminare i disturbi alimentari attraverso la cura delle patologie sensoriali?

Patologie sensoriali e inibizione della sensorialità: quali disturbi alimentari provocano e come si possono correggere? A questa domanda, sotto il coordinamento di Massimo Giordani, Stefano Di Girolamo, medico otorinolaringoiatra e professore ordinario all’Università di Tor Vergata, Francesca Venturi, professoressa all’Università di Pisa e Luigi Odello, hanno dato risposte sintetiche nel video, ma molto precise aprendo nuove frontiere per la soluzione di problemi antichi e moderni. Il tema sarà ovviamente approfondito durante il master universitario Scienze Sensoriali per una Alimentazione Sana e Consapevole in partenza all’Università di Pisa.

Per maggiori informazioni.

Sensorialità e hospitality design

Il 16 ottobre, all’interno di Host a Milano, la fiera mondiale dedicata al mondo della ristorazione e dell’accoglienza, ho partecipato come fondatrice di Studio Archipass e La Costruzione del Gusto srls, docente nel corso di progettazione e gastronomia presso l’Universitas Mercatorum, a un design talk dal titolo Sensorialità e Hospitality Design che ha analizzato la stretta relazione tra i sensi e il progetto di accoglienza negli hotel e nella ristorazione contemporanei.
Il talk faceva parte di un ciclo di 7 appuntamenti tenuti durante i 3 giorni di fiera, organizzati da Poli.design e da Host e ideati dal prof. Francesco Scullica, presidente e coordinatore del corso di studi in design degli interni presso il Politecnico di Milano. Gli incontri, rivolti a professionisti del mondo Ho.Re.Ca., hanno affrontato i temi progettuali più interessanti del mondo dell’ospitalità, con talk di ricercatori, progettisti, consulenti ed esperti.
All’appuntamento sulla sensorialità e hospitality design hanno presentato i loro progetti: la presidente del POLI.design prof.ssa arch. Anna Barbara, la lighting designer e docente presso la Scuola del design del Politecnico di Milano prof.ssa arch. Paola Bertoletti, l’arch. Silvia Criscione, esperta di Lifestyle & Color Consulting, il sound experience designer Alessandro Franconetti, co-fondatore di Evoke The Spectrum e l’arch. Francesca Valan , industrial designer, specialista nella progettazione del colore e la sottoscritta.
Gli interventi hanno riportato l’importanza dell’approccio multisensoriale ai progetti Ho.Re.Ca, valorizzando il marketing olfattivo, la matericità nelle finiture e negli ambienti, il colore come anche il sound design e la qualità della luce, un insieme percettivo di dettagli progettuali da dedicare agli ospiti delle strutture ricettive e ristorative, come esperienza di ospitalità contemporanea. Il mio intervento ha descritto il progetto della tavola nella ristorazione dal punto di vista delle sensazioni e percezioni che i commensali vivono, riuniti attorno allo spazio conviviale.


I NOSTRI AUTORI

Alessia Cipolla
Architetto – Universitas Mercatorum
Alessia Cipolla ha studiato all’ETH di Zurigo e si è laureata in Architettura presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia. Nel 2003 fonda a Milano Studio Archipass che realizza progetti residenziali e uffici.
Nel 2009 crea La Costruzione del Gusto, una rete di professionisti aperta e multidisciplinare che sviluppa progetti e oggetti dedicati al mondo del gusto e della tavola e dell’ospitalità, oggi diventata La Costruzione del Gusto srls.
Da più di 25 anni si interessa di tutto ciò che succede sulla Tavola e attorno alla Tavola. La passione per la cultura gastronomica e la sua storia come anche per la progettazione le hanno permesso di avere un punto di vista privilegiato sul mondo del gusto, sospeso tra architettura, design e gastronomia.
Nel 2015 pubblica il libro “Il Progetto della Tavola. Costruire lo spazio della convivialità” edito da Franco Angeli, con un approccio innovativo sul tema dell’allestimento della tavola come insieme di design e composizione architettonica.
Ha ideato, curato e allestito a Treviso “Note di pranzi – I menu nella storia”, un format e una mostra itinerante che espone una tra le più importanti collezioni private italiane di menu storici.
Insegna Food Design e Art de la Table in Master internazionali. È docente a contratto nel Corso di Laurea in Gastronomia, Ospitalità e Territori dell’Universitas Mercatorum nel corso di Progettazione e Gastronomia.
Scrive per riviste del settore f&b dal 2008 su temi quali architettura e vino, food design, wine design, hotel restaurant ed enoturismo.

Sarà l’intelligenza artificiale a validare le fake news?

In convegno, recentemente, il prof. Alpi, Presidente della sezione centro-ovest dell’Accademia dei Georgofili, riportava come ormai con lo strapotere dei social si sia gettata la spugna a livello deontologico sulla possibilità concreta di distinguere le fake news dalle notizie vere (o il contrario). Quindi questo argomento è sicuramente un punto su cui riflettere, soprattutto perché piattaforme di intelligenza artificiale basano i loro criteri di scelta, per individuare le notizie vere e quindi formulare le loro soluzioni, sulla percentuale di presenza nel web e non su criteri scientifici oggettivi, visto che il secondo approccio complicherebbe molto il sistema rendendolo inapplicabile.

Con questo metro di giudizio ai tempi di Galileo la fake news sarebbe rimasta la sua visione eliocentrica del sistema solare visto che il suo pensiero andava contro tutto ciò di condiviso all’epoca. Mi sono lasciata trascinare, ma mi verrebbe da dire che tutta la conoscenza che abbiamo a disposizione ci ha portato dritti dritti in un nuovo Medio Evo da cui potremo uscire solo se ci riapproprieremo di un reale spirito critico collettivo basato sulle evidenze scientifiche e non sugli slogan accattivanti.


I NOSTRI AUTORI

Francesca Venturi
Ricercatore e professore associato Università di Pisa
Ricercatore universitario presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali (DiSAAA-a) dell’università di Pisa, a partire dall’anno 2015 è membro supplente del Comitato di Certificazione dei vini a denominazione di origine per le filiere San Torpé, Montescudaio e Terre di Pisa. L’attività di ricerca copre vari ambiti delle Tecnologie alimentari e la vede coinvolta a vario titolo in diversi progetti di ricerca volti alla messa a punto di processi innovativi e alla formulazione e caratterizzazione chimica e sensoriale di prodotti alimentari a elevato valore aggiunto.
È docente presso il DiSAAA-a dell’Università di Pisa del corso di Analisi Sensoriale nell’ambito del Corso di Studi in Viticoltura e Enologia e del corso di Trasformazione e Conservazione degli alimenti nell’ambito del corso di Laurea Magistrale in Produzioni Agroalimentari e Gestione degli Agroecosistemi (PAGA). Nel corso degli ultimi quindici anni ha prestato docenza in Tecnologie Alimentari nell’ambito di diversi corsi di Master universitari di I e II livello e corsi post-diploma (IFTS, FSE ecc.).
Attualmente è autore/coautore di più di 100 lavori pubblicati su riviste sia nazionali sia internazionali e ha partecipato a numerosi convegni internazionali in qualità di invited speaker e come componente del comitato organizzatore. A partire dal novembre 2017 è socio fondatore e membro del Consiglio di Amministrazione della Start-up innovativa NexFood srl, spin-off dell’Università di Pisa.

.

Sostenibilità degli imballaggi: la ricerca del Politecnico di Torino alla Camera dei Deputati

Fonte: Politecnico di Torino

Il White Paper “Flowpack: il massimo col minimo. Alta protezione a basso impatto”, curato da un gruppo di ricercatrici in Design del DAD, è stato presentato presso la Camera dei Deputati su invito dell’Onorevole Gusmeroli

Packaging flessibile per costruire scenari di produzione e utilizzo sostenibile degli imballaggi: è questo il tema affrontato dal White Paper “Flowpack: il massimo col minimo. Alta protezione a basso impatto”, curato da Beatrice Lerma e Doriana Dal Palù, rispettivamente professoressa associata e ricercatrice in Design al DAD – Dipartimento di Architettura e Design, con il supporto di Ottavia Burello. L’opera, nata da un’intuizione del presidente di UCIMA – Unione costruttori italiani macchine per il packaging Riccardo Cavanna, è stata pubblicata nel 2022 da Edizioni Ambiente s.r.l. e redatta con la collaborazione di aziende, professionisti ed enti specializzati del settore. Per il valore tecnico-scientifico dell’analisi proposta, il Libro Bianco è stato al centro dell’evento dedicato all’industria del packaging che si è tenuto lo scorso 11 ottobre presso la Camera dei Deputati.

Su invito dell’Onorevole Gusmeroli, presidente della X commissione Attività produttive, Commercio e Turismo di Montecitorio, le ricercatrici del Politecnico hanno presentato all’assemblea gli esiti del loro studio, evidenziando il valore dell’imballaggio flessibile in termini di leggerezza e sostenibilità. Gli imballaggi in flowpack garantiscono infatti l’accessibilità a beni fondamentali anche in condizioni estreme, come ad esempio guerre e disastri climatici, assicurando totale igiene e sicurezza a lungo termine e preservandone costantemente la qualità. Il packaging flessibile, inoltre, permette un’ottima organizzazione in termini di spazio e distribuzione, utili anche a nuove categorie di prodotti da customizzare. Dalla teoria alla pratica: la speranza delle autrici, e di chi ha sostenuto il loro studio, è che dai risultati raggiunti il governo possa quindi trarre i giusti spunti per indirizzare politiche di sostenibilità efficienti ed efficaci.

Hanno partecipato all’evento anche il già citato Riccardo Cavanna, Alberto Palaveri, presidente di Giflex – Gruppo Imballaggio Flessibile, e Antonio Feola, Responsabile Sostenibilità e Materie Prime di Unione Italiana Food.

Questa pubblicazione – commentano le curatrici Beatrice Lerma e Doriana Dal Palù – rappresenta il primo risultato di un’attività di ricerca che indaga, in senso ampio, le relazioni tra flowpack e sostenibilità. Il lavoro di ricerca del gruppo del Politecnico di Torino, che ha visto il coinvolgimento anche della dottoressa Ottavia Burello, presenta i diversi attori coinvolti in tutta la filiera del flowpack, la complessità di questa tipologia di imballaggio flessibile e le sfide, impegnative e stimolanti, che il settore del packaging dovrà affrontare. L’università è stata quindi un ponte tra il mondo delle imprese e il mondo della ricerca, favorendo il dialogo reciproco e la messa a fuoco di possibili criticità da riportare al mondo della politica e della filiera complessiva”.
La presentazione presso la Camera dei Deputati – concludono Lerma e Dal Palù – ha rappresentato un importante momento di diffusione delle nostre attività di ricerca ma, soprattutto, ha permesso di sottolineare, e di discutere con i decisori politici, temi e aspetti determinanti per le future direzioni delle politiche di sostenibilità”.


I NOSTRI AUTORI

Beatrice Lerma
Professore Associato in Design
Ricercatore del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, executive director della materioteca MATto (www.matto.polito.it), contribuisce allo sviluppo dei contenuti scientifici e alla gestione e allo sviluppo della materioteca stessa e dei servizi di consulenza alle aziende del territorio. La cultura materiale, i materiali e i processi innovativi, la loro dimensione sensoriale e sostenibile, la qualità percepita di materiali, prodotti e processi costituiscono il principale ambito dell’attività di ricerca.

Territori e tecnologie: l’impatto sulla sensorialità e sul potere nutrizionale

Il marketing si è appropriato del concetto dei territori per la valorizzazione dei prodotti, soprattutto per quelli alimentari. E intorno al concetto è stata creata una nutrita normazione che lo rende credibile, se non altro sotto il profilo dell’origine, ma come stanno le cose sotto il profilo sensoriale e nutrizionale? Produttori e accademici trattano questo tema in video che sarà uno degli argomenti forti del Master universitario di primo livello “Scienze sensoriali per un’alimentazione sana e consapevole” che si sta preparando all’Università di Pisa.

Per maggiori informazioni.